King of the Belgians Belgio/Paesi Bassi/Bulgaria, 2016 Regia Peter Brosens e Jessica Woodworth Interpreti Peter Van den Begin, Bruno Georis, Lucie Debay, Titus De Voogdt, Pieter Van Der Houwen Distribuzione Officine Ubu Durata 1h e 34’
Al cinema dall’8 febbraio 2017
Il documentarista Duncan Lloyd è incaricato di girare un film su re Nicola III del Belgio (“deve catturare la sua vitalità e la sua spontaneità!”). Ma in Turchia, in visita diplomatica, ecco il patatrac, la Vallonia dichiara la separazione dalle Fiandre, il Belgio (“Perché dividere in due una nocciolina?”) potrebbe non esistere più. Il pacioso e compito sovrano vorrebbe rientrare immediatamente in patria, ma una tempesta solare impedisce il traffico aereo e lui con l’entourage è praticamente “segregato” in hotel. Decide allora di ascoltare il consiglio del cineasta, cioè aggregarsi a un gruppo folk di coriste bulgare, le Sirene del Mar Nero, e attraversare l’Europa via terra, alla volta di Bruxelles. Sarà l’inizio di una Odissea dai risvolti imprevedibili.
Deliziosamente umano, questo re ingessato dall’etichetta e dagli obblighi istituzionali che rivela le sue qualità nelle incredibili traversie nel cuore dei Balcani (“Non voglio essere soltanto una comparsa!”). Mentre la microcamera registra un reportage dai risvolti spesso buffamente imbarazzanti, da commedia on-the-road, il film di Peter Brosens e Jessica Woodworth (La quinta stagione) sa toccare in modo leggero temi piuttosto drammatici e questioni aperte (il separatismo, gli strascichi della guerra civile – molto bella e significativa la parte dell’incontro con l’ex cecchino serbo che non vuole che si veda il film che Lloyd ha girato su di lui: “la parte oscura della Luna non deve vedere mai la luce”! – i rischi della migrazione clandestina, il peso del potere) senza peraltro mai perdere il buonumore. Se ne accorgerà certamente il pubblico in sala, dopo quello che lo ha applaudito a Venezia nella sezione Orizzonti.
Massimo Lastrucci