La storia di un primo appuntamento, una divertente commedia romantica che ci fa entrare nei pensieri dei due protagonisti per scoprire i meccanismi misteriosi che ci fanno agire. In sala dal 20 febbraio, FolleMente è il ritorno alla commedia di Paolo Genovese.
IL FATTO
Quali spinte e controspinte si scontrano nelle menti di un uomo e di una donna quando iniziano ad essere attratti l’uno dall’altra? Lo racconta FolleMente, il film che segna il ritorno di Paolo Genovese alla commedia, in veste sia di autore, sia di regista, a nove anni da Perfetti Sconosciuti. Con un meccanismo geniale, e semplice, per riuscire a descrivere la ridda di pensieri che attraversano in quei momenti le nostre menti Genovese ha affidato a un personaggio reale ciascun filone di pensieri: follia, controllo, carica sessuale, razionalità. Così, accanto a Pilar Fogliati ed Edoardo Leo, diventano protagonisti della storia anche Claudio Santamaria, Maurizio Lastrico, Marco Giallini e Rocco Papaleo nella mente di lui, ed Emanuela Fanelli, Maria Chiara Giannetta, Claudia Pandolfi e Vittoria Puccini in quella di lei. In un susseguirsi di confronti, scontri, colpi di genio, gaffe.
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L’OPINIONE
Genovese non ama ripetere ciò che ha già realizzato. Ed è attratto dalla sfida di raccontare come cambia il nostro tempo. Anche per questo, dopo il clamoroso successo di Perfetti sconosciuti, che tra l’altro detiene il record mondiale di remake, oltre 30 in giro per il mondo, è rimasto lontano dalla commedia per quasi dieci anni, cimentandosi in film a sfondo drammatico come The Place, Supereroi, Il primo giorno della mia vita, oltre che nella grande serialità tv. Il suo ritorno al genere è alla guida di un film dal coefficiente di difficoltà realizzativa altissimo, ma il cui risultato sono un’ora e quaranta minuti di sorrisi e risate e, soprattutto, la capacità di ritrarre il momento caotico che vivono i rapporti uomo-donna, tra ruoli che si confondono, paure, attrazioni, sentimenti ingombranti e spinte alla razionalità. FolleMente era forse difficile da far funzionare, ma funziona. Molto. E gli attori, sia i due protagonisti, sia gli otto che ne rappresentano i pensieri, sono sempre efficaci e in alcuni momenti sinceramente strepitosi. Per questo, FolleMente rappresenta la prima, vera ventata di aria nuova nel genere commedia del nostro cinema. Della quale si avvertiva con forza il bisogno.
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Perfetti sconosciuti (2016), il film che ha saputo descrivere come le nostre vite erano state ormai condizionate dall’invasione degli smart phone. Perché, come dice il suo autore, “conta ciò che racconti, ma anche quando lo racconti”.