Yōkai, gli spiriti giapponesi in mostra a Firenze (info e foto)

Immagini uniche e inedite, alle radici del J-Horror e del cyberpunk

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IL PERCORSO ESPOSITIVO

La Centralità dei sensi come fulcro di storie che parlano di ansie e paure

A introdurre la mostra una selezione di stampe di maestri quali Utagawa Kuniyoshi  (1798-1861) e Utagawa Toyokuni III (1786-1865) immergeranno i visitatori nelle atmosfere brulicanti di vita e di piaceri dell’epoca Tokugawa, mentre a concluderla sarà un tuffo in una delle storie più amate dell’ultimo scorcio del periodo, il Nansō satomi hakkenden di Takizawa Bakin (1767-1848), celebre romanzo fiume in centosei volumi scritto tra il 1814 e il 1842, splendidamente tradotto in immagini da Utagawa Yoshitaki (1841-1899) e Utagawa Toyokuni III.

L’intero percorso espositivo si costruisce, quindi, dando voce ai luoghi, agli spazi, ai sentimenti e alle sensazioni che gli yōkai incarnano per arrivare al cuore della creazione di un immaginario profondamente radicato nella cultura giapponese e attraverso di esso esplorarne le pieghe più intime, nella quali si nascondono sensazioni, inquietudini, paure e desideri vivi, reali e materici.

Così, nella sezione Trepidazione – viaggiare con la fantasia, troviamo Lo sterminio dei demoni da parte di Momotarō, attribuita a Katsushika Hokusai o alla sua scuola. La stampa raffigura uno dei momenti più iconici della celebre fiaba giapponese di Momotarō, il “bambino pèsca” che riesce a sconfiggere i terribili oni – creature mitologiche simili ai demoni e agli orchi – nell’isola di Onigashima, riconsegnandola al signore del luogo. Ancora, è esposta qui Shoki che cattura un demone in sogno, un’opera tratta dall’incredibile serie Le nuove forme dei trentasei fantasmi di Tsukioka Yoshitoshi, in cui l’artista, considerato l’ultimo grande maestro dell’ukiyoe, illustrò trentasei dei suoi racconti preferiti ispirati alle storie e alle leggende giapponesi, con il suo peculiare stile che rendeva le opere oltremodo terrificanti.

Dalla serie mai completata di Katsushika Hokusai Cento storie di fantasmi proviene la celebre stampa Il ghigno della donna demone, in cui il maestro riprende una antica leggenda buddhista, che racconta di Hariti, una crudele e terrificante orchessa decisa a mangiare tutti i bambini della città di Rajgir, in India. La storia si conclude con la conversione della temibile orchessa in una divinità benevola, protettrice dei bambini, ma Hokusai sceglie di ritrarla nella sua versione più spaventosa, facendone un simbolo del lato oscuro del femminile e della minaccia che esso rappresenta per il potere maschile.

È infatti dal bisogno di arginare questa minaccia che la cultura profondamente patriarcale del Giappone antico ha generato innumerevoli racconti di cui sono protagoniste vecchie streghe che divorano uomini vittime dei loro sapienti inganni, fantasmi vendicativi e demoni crudeli che si nascondono dietro le fattezze di splendide e seducenti fanciulle.

I personaggi fantasma erano molto presenti nelle rappresentazioni del teatro kabuki, e gli artisti delle xilografie si ispirarono proprio ai drammi teatrali per immortalarli in molte delle loro opere. Non a caso una sala dell’esposizione è intitolata A teatro per esorcizzare le paure.

Di questa fanno fa parte, ad esempio, gli splendidi trittici di Toyokuni III Utagawa – prolifico artista della stampa su lastra di legno che divenne noto appunto come “il pittore di attori” – tratti da alcuni dei più popolari drammi del tempo come Meiboku sendai hagi, scritto attorno al 1780. La pièce si basava su fatti realmente avvenuti nel Seicento: una disputa per la successione all’interno di una famiglia di stirpe militare.

Raccontano di lealtà e vendetta le diverse stampe proposte in mostra dedicate alla vicenda storica dei quarantasette ronin di Edo che, nel XVIII secolo, vendicarono il loro signore per poi infliggersi la morte attraverso il seppuku. Tra queste, L’omaggio dei quarantasette ronin al loro signore di Kuniyoshi Utagawa, maestro nelle stampe di guerra.

CENTO CANDELE E TI AVVOLGE LO SPAVENTO

Un antico rituale per trovare il coraggio

La mostra si apre con una sala immersiva che fa rivivere al visitatore l’esperienza della più leggendaria prova di coraggio dei samurai: il rituale delle 100 candele. Rituale che iniziava dopo l’ora del tramonto e vedeva i samurai riunirsi in una stanza illuminata dalla luce di cento candele. Ognuno di loro doveva raccontare ai compagni una storia popolata di yōkai, i mostri giapponesi appunto, con l’obiettivo di testare il loro coraggio spaventandoli a morte. Al termine della storia, chi l’aveva narrata doveva alzarsi, spegnere la candela di una lanterna, prendere uno specchio e specchiarvisi nell’angolo più lontano dagli altri: l’oscurarsi progressivo della stanza accompagnava la narrazione di racconti sempre più spaventosi e carichi di suspense.

Allo stesso modo i visitatori faranno il loro ingresso in una stanza totalmente buia, illuminata soltanto dalla fioca luce di cento candele che, con un gioco di specchi sembreranno moltiplicarsi e proietteranno sui loro volti rosse ombre tremolanti. Le candele si spengeranno poi una ad una, accompagnate dalla voce roca del fantasma di un vecchio samurai, morto dopo essere impazzito per aver incontrato un vero mostruoso yōkai nella notte.

Una volta usciti dalla sala delle cento candele, facendosi strada nella fioca luce della mostra, i visitatori incontreranno le stampe dei mostri, sorpresi da voci, suoni, rochi racconti improvvisi ed evocazioni che metteranno in scena la paura degli antichi samurai.

LA MOSTRA NELLA MOSTRA

Le illustrazioni di Giulia Rosa

Come ogni progetto firmato Vertigo Syndrome, anche Yōkai. Mostri, Spiriti e altre Inquietudini nelle Stampe Giapponesi presenta l’immancabile “mostra nella mostra” con una selezione di opere realizzate appositamente per l’occasione da giovani artisti o artiste contemporanei. Stavolta, le tavole inedite sono dell’illustratrice Giulia Rosa, che ha scelto di raccontare – con il suo tratto onirico e delicato – la vita, le relazioni, l’amore e le altre crisi esistenziali quotidiane che tutti ci troviamo ad affrontare, lasciandosi ispirare dal favoloso mondo degli yōkai. Seguita da più di 600.000 followers su Instagram, Giulia Rosa ha pubblicato i suoi disegni su riviste nazionali e internazionali e collabora con le maggiori case editrici italiane per la realizzazione di volumi e copertine editoriali.

L’ESTETICA DEL GROTTESCO NELLA CULTURA GIAPPONESE DI OGGI

Da Son Goku a Demon Slayer

La mostra si completa con una selezione di illustrazioni, poster e locandine contemporanee realizzate per gli anime di oggi, da Son Goku, l’iconico protagonista della serie animata Dragon Ball, ispirato allo Scimmiotto del celebre classico cinese Viaggio in Occidente, fino a GeGeGe no Kitarō, a Pom Poko e al successo mondiale Demon Slayer. I capolavori di Miyazaki Hayao, Toriyama Akira e di altri grandi autori mostrano come l’estetica del grottesco e del mostruoso, che pervade la cultura giapponese fin dalle sue origini, sia ancora oggi protagonista indiscussa nell’arte visiva, grazie alla incredibile vitalità del suo potenziale iconopoietico, che le consente di reincarnarsi in immagini e racconti sempre nuovi.

 

INFORMAZIONI

YŌKAI. Mostri, Spiriti e altre Inquietudini nelle Stampe Giapponesi

Firenze, Museo degli Innocenti (piazza Santissima Annunziata)

13 giugno – 3 novembre 2024

Orari

Da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 19.00 (ultimo ingresso ore 18.00)

sabato e domenica dalle 11.00 alle 20.00 (ultimo ingresso ore 19.00)

Biglietti

Intero € 16,50 | Ridotto € 14,00 (fino a 18 anni non compiuti, over 65 con documento, accompagnatori di disabili) | Gruppi € 14,00 (min. 15 – max 25 persone + 1 accompagnatore gratuito) | Scuole € 5,00 (2 docenti gratuito)*

*per gruppi e scuole obbligo di prenotazione a [email protected] 

Giovedì Universitario (con tesserino) e possessori biglietto del Museo degli Innocenti e Museo Stibbert € 13,00 

Bambini da 6 a 12 anni € 5,00 

Gratuito per bambini sino a 6 anni| disabili con certificato | guide turistiche abilitate | giornalisti accreditati dall’ufficio stampa Davis & Co. | soci I.C.O.M. 

Informazioni e prevendita sul sito www.mostrigiapponesi.it

Catalogo mostra: Skira (skira.net)