Quanto è giusto e forse anche possibile perdonare un figlio che si macchia di un crimine terribile? È una delle tante domande etiche di fronte a cui Una figlia, nuovo film scritto e diretto da Ivano De Matte (Mia, 2023), al cinema dal 24 aprile, pone lo spettatore e soprattutto è la domanda principale che si fa Pietro, protagonista della storia interpretato da Stefano Accorsi.
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“Ci interroghiamo continuamente in questi rapporti che ci porteremo avanti per tutta l’esistenza”, dice Accorsi intervistato da Ciak. Il suo personaggio, Pietro, è un uomo di mezza età che si porta dentro il dolore della perdita della moglie. Un dolore grande che condivide con sua figlia Sofia, interpretata da Ginevra Francesconi, diciassettenne che lui cresce con amore da solo.
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Tra padre e figlia c’è un bel rapporto, ma Sofia mal tollera la scelta di Pietro di volersi rifare una vita con una nuova compagna, Chiara (Thony nel film). Ed è proprio a causa di questo dissapore che un giorno la ragazza si macchia di un crimine terribile, che sconvolgerà tanto la sua vita quanto quella di suo padre.
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“Una figlia non dà risposte. Questo film è uno stimolatore di domande”, dice ancora Accorsi. “Pietro è continuamente sballottato da emozioni estreme”, ma l’attore sottolinea quanto sia stato importante riuscire a mantenere una certa sana distanza dal personaggio e dalla storia, “dovevamo stare attenti a trasmettere emozioni senza che queste diventassero però troppo autoreferenziali”.
UNA FIGLIA | VIDEO INTERVISTA A STEFANO ACCORSI
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