HomeFestivalFesta del Cinema di Roma 2024U.S. Palmese, i Manetti bros. con Rocco Papaleo portano a Roma 2024...

U.S. Palmese, i Manetti bros. con Rocco Papaleo portano a Roma 2024 un sogno ambizioso

Il film sarà al cinema dal 20 marzo

Dopo la saga di Diabolik, i Manetti bros. tornano sul grande schermo con una storia del tutto nuova, ma su un tema non meno popolare, perché U.S. Palmese, il loro nuovo film presentato alla 19ª Festa del Cinema di Roma nella sezione Grand Public, racconta una storia leggera e avvincente sul mondo del calcio. Rocco Papaleo è protagonista insieme al giovane Blaise Afonso di un racconto che riporta al valore del calcio e all’importanza di sognare in grande, al cinema dal 20 marzo 2025 con 01 Distribution.

LEGGI ANCHE: Diabolik chi sei?, Manetti Bros. «Vi raccontiamo finalmente chi è Diabolik»

È venuto per aiutare la Palmese, ma sarà la Palmese ad aiutare lui”, così secondo il regista Marco Manetti si può sintetizzare lo spirito del film. È la storia, aggiunge, di “un campione che ha perso la sua passione e la sua anima e va a Palmi. Il film nasce dall’amore nostro per questa città speciale della Calabria, dietro alla quale c’è sempre una retorica un po’ negativa, un po’ autodistruttiva”.

U.S. Palmese, trama

A Palmi, una piccola cittadina della Calabria, Don Vincenzo (Rocco Papaleo), geniale agricoltore in pensione, ha un’idea folle per risollevare la squadra di calcio locale: organizzare una bizzarra raccolta fondi per ingaggiare Etienne Morville (Blaise Afonso), giocatore di Serie A, dal pessimo carattere, ma tra i più forti al mondo. Seppure controvoglia, Morville lascerà Milano per trasferirsi a Palmi e provare a risanare la sua immagine. Qui si scontrerà con una realtà fatta di sincerità, che porterà tutti a vivere un’esperienza indimenticabile.

Da Diabolik a U.S. Palmese

U.S. Palmese è un film certamente meno ambizioso e profondamente diverso rispetto ai tre loro precedenti film dedicati alla figura di Diabolik, ma non meno avvincente. Secondo i Manetti il tema di partenza non è tanto la corruzione nello sport, ma più in generale una forma di corruzione umana. “Lo sport finisce per non essere più uno sport. La corruzione toglie al calcio le caratteristiche principali di questo sport, che sono il lavoro di squadra, la dedizione e la passione”, spiegano i Manetti alla conferenza stampa di presentazione del film alla Festa del Cinema di Roma.

In U.S. Palmese i Manetti raccontano di un mondo a volte grottesco, ma profondamente umano e capace di sognare in grande. “Noi siamo sempre in bilico tra cadere nel grottesco eccessivo e riuscire a stare in equilibrio, perché forse siamo o troppo coraggiosi o troppo pazzi. Il nostro cinema è sempre così. I personaggi palmisani però di questo film sono esattamente così come li abbiamo rappresentati anche nella realtà”.

Nel personaggio del giovane e famoso calciatore Etienne Morville protagonista della storia sarebbe facile ravvisare i tratti di un altro noto nome del mondo del calcio, Mario Balotelli. Ma i due registi ci tengono a smentire: “Balotelli è un chiaro esempio della deriva in cui incorre il protagonista del film, ma non ci siamo ispirati a lui. Certamente è il tipo di talento che fa pensare che anche lui da ragazzo amasse molto il calcio, eppure nessuno come lui quando era in campo sembrava odiarlo per colpa della pressione e dell’attenzione. Esattamente come abbiamo narrato nel film, Balotelli somiglia ad Etienne Morville, ma forse in fondo tutti i calciatori gli somigliano in qualche modo e questo è un film che vuole immaginare il sogno che forse anche Balotelli avrebbe potuto superare questa crisi”.

Rocco Papaleo e l’occasione di U.S. Palmese

Senza filtri e con un gusto divertito è Rocco Papaleo a fare un paragone con i precedenti film dei Manetti. “La mia ambizione sarebbe stata fare Diabolik, anche per caratteristiche fisiche e per una certa attitudine al crimine, e invece mi è capitato questo personaggio calabrese e mi sono dovuto adattare anche al dialetto”.

Per Papaleo U.S. Palmese rispecchia anche una sua idea sul modo di concepire film ambientati al Sud. “Io sto con i Manetti su questa idea di un Sud che non ha bisogno di essere represso ancora di più. Il Sud ha bisogno di reagire, di iniezioni di fiducia, che qualcuno lo convinca della sua bellezza e della sua potenzialità e anche della sua capacità di sognare”.

Anche se non ho potuto interpretare Diabolik mi sono prestato con entusiasmo alla loro idea di raccontare questo grande sogno all’apparenza irrealizzabile, perché in questa ambizione sta la forza del film: non accontentarsi di sogni piccoli. Noi al Sud abbiamo bisogno di fare sogni grandi, capire che veramente possiamo riscattarci e avere un ruolo determinante nella società. In questo consiste la grande occasione di questo film”, conclude Rocco Papaleo.

- Advertisment -

Most Popular

Recent Comments

Add to Collection

No Collections

Here you'll find all collections you've created before.