Two kids a day, in streaming il doc sui due giovani palestinesi incarcerati

Il film premiato in tutto il mondo arriva in piattaforma

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Due giovani adolescenti palestinesi al giorno sono arrestati e incarcerati in Cisgiordania dalle forze di sicurezza di Israele, nei territori occupati illegalmente dai coloni israeliani: le loro storie – raccolte attimi prima di una guerra ancora in corso – sono al centro di Two kids a day, il documentario di David Wachsmann, che arriva per la prima volta in streaming da oggi, lunedì 3 marzo, su OpenDDB, la piattaforma di opere indipendenti più grande in Europa.

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Ogni anno circa 700 minori palestinesi vengono arrestati e incarcerati dalle forze di sicurezza israeliane in Cisgiordania: in pratica, due adolescenti al giorno. Attraverso blitz notturni, vengono prelevati dalle loro case e interrogati attraverso l’utilizzo di torture fisiche e psicologiche che violano il diritto internazionale. Quasi tutti provengono da famiglie di villaggi vicini agli insediamenti ebraici che si ribellano all’occupazione. Il cuore del film è costituito dagli interrogatori registrati dalle telecamere di sicurezza: ragazzi spaventati che si confrontano con domande crude, destinate a farli crollare. Anni dopo, da giovani uomini, riflettono sul modo in cui questa esperienza li ha segnati. Queste storie sono accompagnate da interviste con le persone che gestiscono il sistema: un soldato che ha arrestato i bambini, il giudice che ha deciso sul loro caso, gli avvocati israeliani e palestinesi che li rappresentano e il procuratore capo della Cisgiordania.

Il documentario è stato premiato con il Best Documentary Research Award al Jerusalem Festival del 2022, dove è stato presentato in anteprima mondiale, prima di essere censurato nel 2023 dal governo Israeliano, per voce del Ministro della Cultura e dello Sport Israeliano, Miki Zohar, che ha minacciato di ritirare i finanziamenti al film – come di implementare una misura in base alla quale registi e produttori dovranno firmare un documento in cui si impegnano a non danneggiare la reputazione dello Stato di Israele o del suo esercito per ottenere finanziamenti statali. Il film ha inoltre vinto il Grand Prix al Japan Prize 2023, e partecipato al IDFA Forum Centrale Pitch.

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Il regista David Wachsmann è nato nel nord di Israele, non lontano dal confine con il Libano e attualmente vive e lavora a Tel Aviv. Ha studiato alla Sam Spiegel Film School di Gerusalemme. Nei suoi film, affronta questioni sociali e politiche, crede fermamente nel potere del cinema di generare anche il minimo cambiamento di coscienza. “Il film mostra il funzionamento del sistema: una manifestazione o un lancio di pietre diventa il pretesto per un’ondata di blitz notturni e arresti di bambini, che terrorizza l’intero villaggio. – ha dichiarato il regista – La minaccia di arresto serve anche a reclutare nuovi informatori. In questo modo, i giovani vengono costretti a collaborare con le forze di sicurezza, lacerando ulteriormente il tessuto sociale del villaggio e schiacciando la solidarietà. Il film fa luce sul fatto che il 95% dei minori arrestati proviene da villaggi adiacenti agli insediamenti ebraici. In apparenza, gli arresti sono una misura di sicurezza, ma c’è uno scopo sistemico sottinteso: reprimere la resistenza, in particolare nei villaggi più inclini a scontri con i coloni. Gli arresti di massa dei minorenni Palestinesi creano in questi villaggi un costante stato di ansia, incertezza debilitante e costante deterrenza.”

Il film su OpenDDB, la piattaforma di opere indipendenti più grande in Europa