The Shrouds – Segreti sepolti, la recensione del film di Cronenberg tra lutto e tecnologia

Avvolgente e intrigante, il nuovo film di David Cronenberg si tinge di giallo, mantenendo i tratti cari alla filmografia del maestro del body horror

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The Shrouds

Arriva in sala dal 3 aprile con Europictures, a quasi un anno di distanza dall’anteprima mondiale nel concorso di Cannes 2024, The Shrouds – Segreti sepolti, il nuovo film di David Cronenberg con Vincent Cassel, Diane Kruger e Guy Pearce.

IL FATTO

Karsh (Vincent Cassel) è un ricco imprenditore, fondatore della GraveTech, un’azienda conosciuta in tutto il mondo per aver sviluppato dei sudari tecnologici (gli shrouds del titolo) in grado di registrare e trasmettere in tempo reale, sui dispositivi dei clienti, immagini in 3D dei corpi sotterrati. Un modo per poter restare “vicini” ai propri defunti che Karsh ha ideato dopo la scomparsa della moglie Becca (Diane Kruger), morta di cancro.
Una notte, il cimitero della GraveTech viene vandalizzato e tutte le informazioni hackerate, tra cui quelle della tomba di Becca. Karsh, con l’aiuto di Terri, la sorella gemella di Becca (sempre Diane Kruger) e di suo cognato (Guy Pearce) decide di mettersi sulle tracce dei responsabili.

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L’OPINIONE

Dopo Crimes of the Future, David Cronenberg continua la sua esplorazione dei confini tra tecnologia, corpo e mente con The Shrouds, il film più intimo e personale dell’intera carriera del regista di Toronto, da lui ideato dopo la morte di sua moglie, scomparsa nel 2017. «Sono stato sposato per 43 anni; quando è morta mia moglie ho pensato che non sarei mai più riuscito a fare un film. Da lì ho capito che dovevo affrontare l’elaborazione del lutto». La medesima che affronta il protagonista interpretato da Vincent Cassel, un uomo affascinante ma solitario, che sia aggrappa così tanto ai ricordi di sua moglie da sviluppare una tecnologia − contorta e innovativa allo stesso tempo − per poter continuare a vedere ciò che di lei è rimasto. E se da un lato le telecamere in ultra HD dei suoi sudari gli permettono di esaminare in maniera scientifica il suo corpo decomposto (perfino di riconoscere delle anomale escrescenze sui resti ossei), è la mente ad offrire a Karsh il rifugio più intimo e doloroso, riempito per lo più di ricordi erotici condivisi con il corpo menomato (senza un seno e un braccio) di Becca, distrutta da un cancro lacerante.

È interessante notare come il Karsh di Cassel sia una non troppo nascosta versione-alter ego dello stesso Cronenberg, con cui condivide stile, acconciatura e pensiero religioso («siamo entrambi atei» ha sottolineato il regista durante un incontro zoom con la stampa italiana), come anche l’amore per la tecnologia, molto evidenziato, in questo caso, dall’utilizzo della Tesla (anche se «non ci sono riferimenti diretti ad Elon Musk» ha tenuto a precisare il regista).

In tutto The Shrouds, con la sua atmosfera da mausoleo, intrigante e avvolgente, sono sparsi i temi cari alla filmografia del maestro del body horror, dalle mutazioni del corpo al tema del doppio (entrambi incarnati dai personaggi di un’ambigua Diane Kruger) con l’aggiunta di un interessante uso delle tecnologie odierne, in particolare modo l’intelligenza artificiale. Diversa dal solito appare invece la narrazione, più orientata verso il giallo e il thriller spionistico, con indagini e depistaggi che sfociano in un vortice di cospirazione mondiale (dal Canada, all’Islanda fino all’Ungheria) che è ben architettato, seppur a tratti un po’ noioso per i troppi vicoli ciechi.

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Tutta la filmografia di Cronenberg (Videodrome e La mosca potrebbero essere dei buoni inizi), Linea mortale (Flatliners) di Joel Schumacher per indagare in maniera diversa il post mortem e Titane e The Substance come buon esempi di body horror moderni.

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
the-shrouds-recensione-film-cronenbergThe Shrouds, Francia, Canada, 2024 Regia David Cronenberg Interpreti Vincent Cassel, Diane Kruger, Guy Pearce Distribuzione Europictures Durata 1h e 54’