Roberto Sessa: «Mare Fuori? Vale 5 volte più si quanto di pensava»

Il patron di Picomedia svela l’impatto della total audience sulla serie Rai cult per i giovani. E anticipa a Ciak le sue nuove stagioni, una serie sulla Nunziatella e una con Bisio commissario sull’Appenino. Per il cinema, i nuovi film di Mario Martone e Stefano Mordini e il ritorno della coppia Stefano Accorsi-Matilda De Angelis

0
Mare Fuori

Il fenomeno Mare fuori non finisce di sorprendere. Si scopre che la serie ambientata nel riformatorio di Napoli, divenuta ormai da tre anni un vero caso di costume tra i più giovani, e con share in crescita stagione dopo stagione su Rai 2, proprio mentre si appresta a celebrare la sua quinta stagione e si preparano un film prequel e al sesto ciclo per la tv, ha un’audience del 500% più alta di quella censita sin qui. Lo evidenzia il nuovo sistema di rilevamento che considera la total audience, ovvero la visione legata allo streaming e alla fruizione via device e smartphone. E a confermarlo è lo scopritore-produttore della serie, Roberto Sessa, capo di Picomedia, la società di produzione (oggi parte della grande galassia Freemantle) a cui si devono, tra gli altri, i recenti successi di film d’autore come Nostalgia, di serie come La storia e Tutto chiede salvezza e Itaca. Il Ritorno.

LEGGI ANCHE: 01 distribution e Rai lanciano il film di Mare Fuori e un listino pieno di comedy

«Grazie alla rilevazione della total audience – spiega Sessa – possiamo vedere che Mare fuori 4 ha avuto un ascolto complessivo di 6 milioni 153 mila spettatori medi, il 77, 2% dei quali (cioè 4.753.000) grazie alla visione differita su RaiPlay e 1.100.00 circa su Rai 2. Sono dati importanti, i numeri di un successo che, in questa distribuzione tra i differenti modi di fruizione, non ha eguali in Italia. Per capire – nota ancora Sessa – come ormai il pubblico abbia cambiato le sue abitudini, basta pensare che nel novembre e dicembre 2021 Mare fuori 2 aveva raccolto su Raidue il 62,2% dei suoi un milione e 911 mila spettatori medi e solo 30,6% su RaiPlay». Proprio quella seconda stagione rappresentò lo scoglio più difficile da superare per trasformare Mare fuori nel successo clamoroso che è poi diventato: «Incontrai resistenze a realizzarla, ma poi Rai si convinse. E le stagioni successive ci hanno dato ragione. Ecco: la differenza tra un’azienda come la Rai e le piattaforme sta proprio nella capacità di seminare con pazienza. Una pazienza che nelle piattaforme c’è meno».

Roberto Sessa
Roberto Sessa premiato con due Ciak d’oro nel 2023 per Mare fuori

Sessa riconosce altresì a Netflix «un ruolo importante nella diffusione del fenomeno Mare fuori, grazie alla riproposizione delle prime stagioni». E sul futuro della serie, «che ha creato anche una nuova generazione di attori, oggi impegnati anche sul grande schermo», ha le idee chiare: «Alla quinta stagione, al via su Rai, seguirà il prequel per il cinema, Io sono Rosa Ricci, incentrato sulla protagonista femminile, Maria Esposito. Scopriremo la sua vita prima del riformatorio. Le riprese partiranno a maggio, dirette da Lyda Patitucci». Poche settimane dopo sarà la volta del primo ciak a Mare fuori 6: «Ti posso anticipare che nella stagione 6 ci saranno 3 o 4 uscite, ma anche 4 o 5 ingressi davvero rilevanti. Stiamo già studiando con gli sceneggiatori l’impostazione di Mare fuori 7. Con il team di Rai Fiction guidato da Maria Pia Ammirati lavoriamo davvero in grande sintonia. Ovviamente, anche sulla scorta dei dati sulla total audience, consideriamo ormai RaiPlay la “casa” privilegiata di Mare fuori. Anche la quinta stagione sarà disponibile sulla piattaforma Rai ben due settimane prima della messa in onda lineare».

Picomedia e i prossimi progetti: una serie militare alla Nunziatella, Claudio Bisio poliziotto e un nuovo film con Matilda De Angelis e Stefano Accorsi

Sempre la città d Napoli sarà al centro di un nuovo progetto seriale di cui a breve verrà battuto il primo ciak: «A giorni iniziamo a girare con Netflix una serie dedicata alla Nunziatella, l’Accademia militare per la quale Napoli è rinomata nel mondo. È un luogo quasi ottocentesco, con protocolli molto rigidi. I ragazzi ammessi, tra i 14 e i 17 anni, girano per la città in divisa. Ma entrare alla Nunziatella rappresenta un modo per costruirsi un futuro, e un ascensore sociale importante. Ci va chi è figlio di generale, chi vuole far strada nell’esercito, chi viene spedito lì da genitori che lo vogliono ‘inquadrare’, preoccupati dalla scarsa voglia di studiare del figlio o della figlia. La differenza con Mare fuori – precisa Sessa– è che qui ci entri per scelta!».

Ancora sul fronte seriale è un altro progetto, «del quale – dice Sessa – iniziamo le riprese in primavera». Si intitola Uno sbirro in appennino, scritto da Fabio Bonifaci e con la regia di Renato De Maria. Avrà per protagonista Claudio Bisio. «Sarà nel ruolo – dice ancora il patron di Picomedia – di un commissario di polizia un po’ anomalo, che opera sull’Appennino Emiliano. Raccontiamo una parte d’Italia che finora ha trovato poco spazio in tv. E potremmo farlo per più stagioni. Anche Rai Fiction crede molto nel progetto».

Poi c’è il cinema, ed è tanto. «Nella nostra line up per il grande schermo – anticipa Sessa – c’è innanzi tutto Mario Martone, con cui abbiamo realizzato Nostalgia, presentato al Festival di Cannes. Per noi girerà Scherzetto, scritto con Ippolita di Majo e con protagonista Toni Servillo, cinque anni dopo il loro fantastico Qui rido io». E «sono già in corso per Vision le riprese di La lezione, diretto da Stefano Mordini, regista caro a Picomedia, con cui abbiamo già realizzato, tra gli altri, Adorazione e La scuola cattolica. Gli interpreti, da un libro di Marco Franzoso sono Matilda De Angelis e Stefano Accorsi, di nuovo insieme a quasi dieci anni da Veloce come il vento».

«Stiamo anche montando il prossimo film di Rocco Papaleo, con Vanessa Scalera e Claudia Pandolfi e sviluppando due adattamenti spagnoli. Il primo è da un grande successo, il franchising di Ocho Apellidos Vascos, una sorta di Benvenuti al Sud, che è stato seguito da Ocho Apellidos Catalanos e poi Ocho Apellidos Marroquinos, coprodotti da Mediaset Espana, con incassi in Spagna per oltre cento milioni di euro. L’altro progetto è il remake di Maridos».

LEGGI ANCHE: Benvenuti al Sud, Claudio Bisio: «Con Alessandro Siani stiamo pensando a un terzo capitolo»

Insomma, davvero non ci sarà da annoiarsi a Picomedia nei prossimi mesi. D’altronde la società è reduce da un triennio di successi e premi sia per il cinema che per la tv: «Sviluppiamo tante idee – spiega Sessa – e a volte capita che trovino realizzazione più progetti nello stesso periodo. Sono cose che più progetti nello stesso periodo. Sono cose che fanno parte della magia di questo mestiere. fanno parte della magia di questo mestiere. E lo rendono speciale».