Road House, Doug Liman torna sulla ‘penalizzante’ uscita in streaming: «Non ho ricevuto un centesimo in più»

A quattro mesi dall'uscita del film su Prime Video, il regista continua a fare polemica sul trattamento subito da Amazon

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Road House

Doug Liman non se l’è fatta passare. Nonostante siano trascorsi oltre quattro mesi, l’uscita in streaming del suo Road House (qui la nostra recensione) continua ad essere argomento di polemica nelle interviste, come testimoniano le ultime dichiarazioni fatte per la promozione del suo nuovo film, The Instigators (anche questo in uscita su piattaforma, ma stavolta su Apple).

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Una frustrazione che è tornata dopo la pubblicazione da parte di Amazon dei dati sulle visualizzazioni di Road House: 50 milioni di spettatori in tutto il mondo nei primi due fine settimana di disponibilità su Prime Video, mentre 80 sono stati quelli dopo due mesi. Numeri che ne hanno fatto il debutto “più visto di sempre a livello mondiale” per lo studio. Un successone, ma c’è un problema: Liman sostiene di non aver mai percepito un centesimo di compenso per tali numeri “da blockbuster”, dato che il suo contratto iniziale prevedeva un’uscita in sala con MGM prima dell’acquisizione.

«Sia chiaro, non ho alcun problema con lo streaming», ha detto Liman a IndieWire. «Abbiamo bisogno di film in streaming perché abbiamo bisogno che gli scrittori, i registi e gli attori vadano a lavorare e che non tutti i film escano in una sala cinematografica. Sono un grande sostenitore delle serie TV, dei film in streaming e dei film in sala. Credo che dovremmo avere tutto». Road House

«Il mio problema con Road House − aggiunge − è che abbiamo fatto il film per un’uscita in sala con MGM e tutti sono stati pagati come se fosse al cinema. Poi Amazon ha cambiato idea su di noi e nessuno è stato ricompensato. 50 milioni di persone hanno visto Road House: io non ho ricevuto un centesimo, Jake Gyllenhaal non ha ricevuto un centesimo, [il produttore] Joel Silver non ha ricevuto un centesimo. È sbagliato».

Nel frattempo, a maggio, Amazon ha annunciato di aver messo ufficialmente in sviluppo un sequel di Road House con Jake Gyllenhaal che dovrebbe riprendere il ruolo principale. Nessuna notizia sul possibile ritorno di Liman in regia. Lo stesso Gyllenhaal, mesi fa, smorzava così la polemica: «Adoro la tenacia di Doug e penso che stia difendendo i registi, i film al cinema e le uscite in sala. Ma, voglio dire, Amazon è sempre stata chiara sul fatto che si trattava di un’uscita streaming». E ha aggiunto: «Voglio solo che il maggior numero possibile di persone lo veda. Penso che stiamo vivendo in un mondo che sta cambiando nel modo di guardare film e nel modo in cui vengono realizzati. Quello che mi è chiaro, e che ho amato molto, è stato il profondo amore e l’orgoglio di [Liman] per questo film e quanto ci tiene che la gente possa vederlo». Road House

Come dicevamo in apertura, Liman è tornato a lavorare per lo streaming. Il suo The Instigators, un heist movie con Matt Damon e Casey Affleck, uscirà il 9 agosto su Apple TV+. Qui le condizioni sono diverse, spiega: «con Apple fin dall’inizio avevamo detto che lo stavamo realizzando per lo streaming. I nostri contratti prevedevano un compenso per lo streaming, c’è una cosa chiamata “streaming buyout”. Apple è stata onesta fin dall’inizio».