Puff Daddy, in arrivo una docuserie Netflix prodotta da 50 Cent

Il rapper colosso dell'hip-hop è finito al centro di un processo dopo le denunce di traffico sessuale, racket, violenza sessuale e maltrattamenti

0
Puff Daddy

In attesa di capire come si evolverà la serie tv su 8 Mile annunciata lo scorso gennaio, 50 Cent ha trovato un nuovo progetto da affidare alla sua casa di produzione, la G-Unit Film & Television. E non potrebbe essere più attuale.

Il rapper, attore e produttore ha deciso di mettersi a lavoro insieme a Netflix su una docuserie su Sean “Diddy” Combs, meglio noto come Puff Daddy, il rapper e produttore discografico incarcerato lo scorso 16 settembre per estorsioni, abusi sessuali e un racket legato alla prostituzione e agli stupefacenti. “Questa è una storia con un impatto umano significativo. È una narrazione complessa che abbraccia decenni, non solo i titoli o le clip viste finora” ha dichiarato 50 Cent in una dichiarazione esclusiva a Variety. “Rimaniamo fermi nel nostro impegno di dare voce a chi non ha voce e di presentare prospettive autentiche e sfumate. Sebbene le accuse siano preoccupanti, invitiamo tutti a ricordare che la storia di Sean Combs non è la storia completa dell’hip-hop e della sua cultura. Il nostro obiettivo è garantire che le azioni individuali non mettano in ombra i contributi più ampi di questa cultura”.

La docuserie sarà diretta da Alexandria Stapleton e i proventi saranno utilizzati per sostenere le vittime di aggressioni sessuali. 50 Cent aveva annunciato il progetto all’inizio di dicembre, momento in cui Puff Daddy era stato citato in giudizio da quattro donne diverse, a partire dall’ex fidanzata Cassie Ventura. La settimana scorsa, Combs è stato arrestato a New York da alcuni agenti federali dopo l’accusa ufficiale mossa da un grand jury per vari reati, tra i quali tratta di esseri umani a scopi sessuali, rapimento e corruzione. Diddy si è dichiarato non colpevole, ma rimane in carcere perché gli è stata negata la libertà su cauzione all’udienza d’appello.

Il suo arresto ha provocato nella settimana successiva un susseguirsi di testimonianze, immagini e video, di alcuni atteggiamenti pubblici dell’artista, ma soprattutto le immagini delle feste tenute nella sua abitazione, i famigerati White Party che hanno anche ospitato alcune delle più grandi star internazionali, da Paris Hilton, Ashton Kutcher, Leonardo Di Caprio, Justin Bieber, Khloe Kardashian e Jennifer Lopez. Motivo per cui, dopo il suo arresto, Hollywood potrebbe tremare per le sue rivelazioni.