Presunto Innocente, Jake Gyllenhaal rivisita il classico con Harrison Ford

Dal 12 giugno su Apple Tv+, J.J. Abrams e David E. Kelley danno un’interpretazione nuova al legal thriller di Scott Turow

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É il 1987 quando Scott Turow pubblica il romanzo Presumed Innocent (in Italia Presunto innocente, Arnoldo Mondadori, 1991), scritto sul treno dei pendolari, mentre va al lavoro come avvocato. È il primo dei legal thriller che hanno fatto la fortuna dell’autore nato a Chicago nel 1949. Le potenzialità del romanzo, dal cupissimo twist finale (tranquilli, se non lo aveste letto qui non faremo spoiler) ,fanno colpo sul mondo del cinema e nel 1990 è il regista Alan J. Pakula che, dopo averne scritto la sceneggiatura insieme a Frank Pierson, trasforma Presunto innocente in un film con protagonisti Harrison Ford, Brian Dennehy, Raul Julia, Bonnie Bedelia, Paul Winfield e Greta Scacchi.

Realizzato con un budget di 20 milioni di dollari il filmè un successo planetario, incassa 221.303.188 dollari e rende i romanzi di Turow“caldi”per film tv e miniserie.

O-T Fagbenle and Jake Gyllenhaal in "Presumed Innocent"

Il 12 giugno su Apple TV+ torna Presunto Innocente in un adattamento del tutto nuovo: una miniserie in 8 puntate realizzata da J.J. Abrams e David E. Kelley (quest’ultimo è anche showrunner), con Abrams, Dustin Thomason e Ben Stephenson della Bad Robot nel ruolo di produttori esecutivi. Protagonista nel ruolo che fu di Harrison Ford (e anche lui produttore esecutivo) è uno strepitoso Jake Gyllenhaal, che sta vivendo un momento d’oro, dove lo abbiamo visto passare In scioltezza dalla godibile interpretazione nell’action movie Road House di Doug Liman (di cui è già stato annunciato un secondo capitolo) al ruolo del tormentato vice procuratore capo Rusty Sabich che, avuto l’incarico di indagare sull’omicidio della collega Carolyn Polhemus (Renate Reinsve), con la quale intratteneva una focosa relazione extraconiugale, diventa l’indiziato numero uno dell’omicidio. Suo principale accusatore è il collega e rivale Tommy Molto, interpretato da Peter Sarsgaard, attore che, curiosamente, nella vita reale è il cognato di Gyllenhaal, avendo sposato sua sorella Maggie. Nell’inchiesta e nel processo che segue l’orribile omicidio David E. Kelley punta sull’esplorazione dell’ossessione, il sesso, la politica, il potere e i limiti dell’amore, mentre Rusty Sabich deve discolparsi difendendo al tempo stesso il traballante matrimonio con la moglie Barbara (Ruth Negga) e riconquistando la fiducia dei figli Kyle (Kingston Rumi Southwick) e Jaden (Chase Infiniti), sconvolti dalla scoperta che il padre aveva una relazione extraconiugale e che è sospettato di un brutale omicidio. Per scoprire la verità bisognerà attendere l’ottava puntata, ancora tenuta rigorosamente nascosta.