Un altro concorrente si aggiunge all’elenco dei film dai quali emergeranno i cinque nominati all’Oscar per il Miglior Film di lingua straniera. Dopo il sorprendente film spagnolo con Javier Bardem, oggi è il turno del Giappone presentare il suo campione: il Drive My Car di Hamaguchi Ryusuke, uscito nelle sale italiane solo un paio di settimane fa.
El buen patrón, Javier Bardem supera Almodóvar nella corsa all’Oscar
A diffondere la notizia la giapponese Sankei News, sostenuta successivamente dalla conferma del distributore locale del film Bitters End. Che si augurano di proseguire la tradizione positiva che ha visto una dozzina di produzioni nazionali arrivare a essere inseriti nella fatidica cinquina. E magari bissare il successo di Departures, che nel 2008 vinse la statuetta.
Drive My Car è stato presentato in anteprima al festival di Cannes a luglio, dove ha vinto diversi premi, tra cui quello per la migliore sceneggiatura, adattata dal regista dal racconto di Murakami Haruki.
Drive My Car, la recensione del film di Hamaguchi Ryūsuke
Dopo le partecipazioni ai festival di Toronto, San Sebastian, New York, Busan, Londra, Sydney e Nuova Zelanda, il film sta acquisendo sempre più una caratura internazionale. Che potrebbe spingere il film in testa alla ideale graduatoria tra i tanti candidati in lizza.

Gli attuali film presentati per esser candidati all’Oscar per il Miglior Film di lingua straniera sono:
ALBANIA: Two Lions Heading To Venice di Jonid Jorgji
ARGENTINA: The Intruder di Natalia Meta
ARMENIA: Should The Wind Drop di Nora Martirosyan
AUSTRALIA: When Pomegranates Howl di Granaz Moussavi
AUSTRIA: Great Freedom (Grosse Freiheit) di Sebastian Meise
BULGARIA: Fear di Ivaylo Hristov
BRASILE: Private Desert di Aly Muritiba
CAMBOGIA: White Building di Kavich Neang
CANADA: Drunken Birds di Ivan Grbovic
COLOMBIA: Memoria di Apichatpong Weerasethakul
COREA DEL SUD: Escape From Mogadishu di Ryoo Seung-wan
COSTA RICA: Clara Sola di Nathalie Álvarez Mesén
CROAZIA: Tereza37 di Danilo Serbedzija
DANIMARCA: Flee di Jonas Poher Rasmussen
ECUADOR: Submersible di Alfredo Leon Leon
ESTONIA: On The Water di Peeter Simm
FINLANDIA: Compartment No. 6 di Juho Kuosmanen
FRANCIA: Titane di Julia Ducournau
GEORGIA: Brighton 4th di Levan Koguashvili
GERMANIA: I’m Your Man di Maria Schrader
GIAPPONE: Drive My Car di Hamguchi Ryusuke
GRECIA: Digger di Georgis Grigorakis
INDONESIA: Yuni di Kamila Andini
IRAN: A Hero di Asghar Farhadi
IRLANDA: Shelter di Seán Breathnach
ISLANDA: Lamb di Valdimar Jóhannsson
ISRAELE: Let It Be Morning di Eran Kolirin
ITALIA: Oscar 2022, i 18 film in corsa per rappresentare l’Italia
KOSOVO: Hive di Blerta Basholli
KYRGYZSTAN: Shambala di Artykpai Suyundukov
MACEDONIA DEL NORD: Sisterhood di Dina Duma
MALAWI: Fatsani – A Tale Of Survival di Gift Sukez Sukali
MALTA: Luzzu di Alex Camilleri
MAROCCO: Casablanca Beats di Nabil Ayouch
MESSICO: Prayers For The Stolen di Tatiana Huezo
NORVEGIA: The Worst Person In The World di Joachim Trier
OLANDA: Do Not Hesitate di Shariff Korver
PARAGUAY: Apenas el sol di Arami Ullón
PERU: Powerful Chief di Henry Vallejo
POLONIA: Leave No Traces di Jan P. Matuszynski
REGNO UNITO: Dying to Divorce di Chloe Fairweather
REPUBBLICA CECA: Zatopek di David Ondricek
ROMANIA: Bad Luck Banging Or Loony Porn di Radu Jude
RUSSIA: Unclenching The Fists di Kira Kovalenko
SERBIA: Oasis di Ivan Ikic
SLOVACCHIA: 107 Mothers di Peter Kerekes
SLOVENIA: Sanremo di Miroslav Mandic
SOMALIA: The Gravedigger’s Wife di Khadar Ayderus Ahmed
SPAGNA: El buen patron di Fernando de Leon Aranoa
SVEZIA: Tigers di Ronnie Sandahl
SVIZZERA: Olga di Elie Grappe
TAIWAN: The Falls di Chung Mong-hong
TUNISIA: Golden Butterfly di Abdelhamid Bouchnak
TURCHIA: Commitment Hasan di Semih Kaplanoglu
UNGHERIA: Post Mortem di Péter Bergendy
UCRAINA: Bad Roads di Natalya Vorozhbit