Non riattaccare, la recensione del thriller con Barbara Ronchi

L'attrice è la protagonista di un'anomala e disperata corsa durante il lockdown

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Non riattaccare

Dopo la presentazione allo scorso TFF (come vedete nella videointervista in fondo alla pagina) e dopo l’anteprima all’Umbria Film Festival di Montone, dall’11 luglio 2024 arriva nei cinema italiano il Non riattaccare di Manfredi Lucibello. Un thriller particolare che nasce dal romanzo omonimo di Alessandra Montrucchio – del quale è un libero adattamento – e che soprattutto vive dell’interpretazione dell’onnipresente Barbara Ronchi, al telefono con un Claudio Santamaria, impegnato in voce ‘al suo fianco’.

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IL FATTO:

Nel cuore di una delle notti della quarantena, il telefono di Irene squilla. Lei sa che la conversazione sarà dolorosa e molesta e cerca di chiudere, ma Pietro, la persona dall’altra parte, la richiama: qualcosa non va nella sua voce e nelle sue parole. A Irene non resta che mettersi in viaggio, in una città spettrale, senza mai riattaccare, nella speranza di arrivare in tempo.

Non riattaccare

L’OPINIONE:

Il film di Manfredi Lucibello, ispirato al romanzo di Alessandra Montrucchio, è costruito su un unico filo che lega la protagonista (una Barbara Ronchi di nuovo straordinaria) alla voce del suo interlocutore, a cui dà vita un convincente Claudio Santamaria. Irene, la protagonista, è sola quando sceglie di sfidare il lockdown per correre verso l’interlocutore all’insaputa dello stesso, in un viaggio in auto nel corso di una not-te punteggiata di avventure e imprevisti. Un taglio originale, che ci riporta alle emozioni di Locke e The Guilty e appare non lontano da Una voce umana, girato nel 1948 da Roberto Rossellini. Il film ha la capacità di riportarci nel pieno dell’atmosfera del primo lockdown, rarefatta e insieme claustrofobica, riempita di isolamento e anime doloranti.

Ed è proprio la bravura della Ronchi – premiata per questa interpretazione al Torino Film Festival – a tenerlo insieme, valorizzando i momenti di massima tensione e consentendogli di superare quelli in cui la trama non riesce a stupire e a galvanizzare lo spettatore. Sono lei e, in voce, Claudio Santamaria il motore del film, loro a rendere interessanti anche i dialoghi meno originali in una storia che vive di parole sospese tra due telefoni e di una distanza, quella tra Roma e Santa Marinella, che a tratti sembra dilatarsi sin troppo. E ancora loro, in definitiva, a confermarsi, con Non riattaccare, tra le risorse di punta per il nostro cinema migliore: “Ho accettato subito, perché era una storia diversa, una perla in un cinema che rischia di essere tutto uguale – ha detto Santamaria – e alla fine mi sono sentito devastato come il mio personaggio“.

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SE VI È PIACIUTO NON RIATTACCARE, GUARDATE ANCHE…

I già citati Locke e The Guilty e il lontano Una voce umana di Roberto Rossellini.

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
non-riattaccare-la-recensione-del-thriller-con-barbara-ronchiItalia, 2023. Regia Manfredi Lucibello. Sceneggiatura Manfredi Lucibello, Jacopo Del Giudice. Protagonisti Barbara Ronchi, Claudio Santamaria. Distribuzione: I Wonder. Durata 1h e 30'.