Il Festival du cinema italien di Villerupt premia Barbora Bobulova

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70 titoli tra film, documentari e retrospettive, oltre a due mostre fotografiche legate alla Regione Emilia Romagna, focus di questa edizione: è il programma del Festival du cinema italien di Villerupt, la più completa rassegna di cinema italiano all’estero, che si terrà dal 26 ottobre all’11 novembre nella cittadina francese.

PREMIO SPECIALE A BARBORA BOBULOVA

Il Premio speciale della Città di Villerupt (l’Amilcar de la Ville) andrà quest’anno a Barbora Bobulova, con la proiezione di quattro suoi film, tra i quali Saremo giovani e bellissimi di Letizia Lamartire, in concorso alla Settimana della Critica della 75. Mostra del Cinema di Venezia.

I FILM IN COMPETIZIONE

Sette i film scelti per la competizione principale del festival di Villerupt: Fiore gemello di Laura Luchetti, Hotel Gagarin di Simone Spada, Il bene mio di Pippo Mezzapesa,  Mamma + Mamma di Karole Di Tommaso, L’uomo che comprò la luna di Paolo Zucca, Ricordi? di Valerio Mieli, Saremo giovani e bellissimi di Letizia Lamartire. La giuria comprende anche il regista lussemburghese Alexandre Espigares, premio Oscar 2014 per il cortometraggio d’animazione Mr Hublot.

I RESTAURI E LE MOSTRE

Grazie alla collaborazione con la Cineteca di Bologna, verranno presentate a Villerupt le copie restaurate di I Compagni di Mario Monicelli e Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo e una splendida mostra fotografica dai set di Fellini. Centro focale dell’omaggio al Maestro riminese è la Carte blanche affidata al critico Gianni Canova, che propone una serie di titoli che vanno da I Vitelloni del ’53 a Ginger e Fred, 1985.

Nel Palazzo Comunale di Villerupt sarà inoltre allestita la mostra Luoghi d’arte e dell’arte. L’Emilia Romagna si fotografa, con 24 foto che descrivono luoghi d’arte regionali, luoghi noti e meno noti, tra questi anche siti considerati Patrimonio dell’UNESCO.

«IL CINEMA ITALIANO NON È MORTO»

«La selezione dei film tende a riflettere per quanto possibile la rilevanza del cinema italiano, senza censure, anche e soprattutto perché gli autori, attori e temi trattati vengono ignorati in Francia», hanno affermato i direttori artistici Antoine Compagnone e Oreste Sacchelli. «Combattiamo contro il cliché  ricorrente “che il cinema italiano è morto”, siamo contro a chi decreta il declino e la sua  episodica rinascita solo alla luce dei film selezionati dal festival di Cannes. Siamo contro i nostalgici di tutti i tipi per i quali un’opera prima non va presa in considerazione se non evoca il neorealismo o la commedia all’italiana. L’interesse vero lo dimostra invece l’adesione del pubblico sempre più giovane, internazionale che qui arriva dai vicini Lussemburgo, Belgio e perfino Germania. L’anno scorso abbiamo avuto oltre 40mila spettatori».