“È chiaro che il tentativo di riutilizzare spazi destinati al possibile rinascimento culturale della Città Eterna in hotel, centri commerciali e supermercati è del tutto inaccettabile”, scrive il regista Martin Scorsese nel suo appello al Presidente Sergio Mattarella e al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Con lui anche Jane Campion e Wes Anderson sono tra i firmatari della lettera volta a scongiurare la concreta minaccia che nove sale cinematografiche di Roma vengano convertite in centri commerciali, supermercati e ristoranti.
La proposta di legge sui cinema nel Lazio
Alla luce della recente proposta di legge sulla destinazione d’uso delle sale cinematografiche del Lazio, da quando a inizio mese la Colliers Global Investors, consulente finanziario del fondo immobiliare Wrm, gestito da Wrm capital asset management, società che negli ultimi ha investito nel mercato della ristorazione, del lusso, dei centri commerciale e dei supermercati, ha acquisito nove delle sale del circuito di Ferrero di Roma, tra cui il cinema Adriano, il timore che molti cinema della capitale possano presto essere trasformati in centri commerciali, ristoranti o supermercati è diventato un rischio reale.
La proposta di legge regionale del Lazio intitolata “Semplificazioni e misure incentivanti il governo del territorio” prevede la possibilità di cambiare la destinazione d’uso delle sale cinematografiche e dei centri polifunzionali chiusi o dismessi alla data del 31 dicembre 2023. Secondo il testo, dopo dieci anni dalla chiusura o dismissione, è consentito effettuare interventi di ristrutturazione edilizia o di demolizione e ricostruzione per introdurre nuove destinazioni d’uso.
La proposta, in fase di approvazione in questi giorni, aveva naturalmente già suscitato preoccupazione tra numerosi registi e attori italiani, tra cui Paolo Sorrentino, Matteo Garrone e Paola Cortellesi, i quali temono che possa portare alla trasformazione definitiva degli storici cinema della capitale in qualsiasi altro tipo di attività diversa da quella culturale, compromettendo così il patrimonio culturale della città.
L’appello di Martin Scorsese
Nel fine settimana, Martin Scorsese, rispondendo a una richiesta di aiuto del collettivo Cinema America di Roma, gestore anche del Cinema Troisi a Roma, ha pubblicato una lettera aperta ispirata all’architetto Renzo Piano e ha fatto appello ai massimi leader del Paese.
“Mentre Renzo Piano riflette eloquentemente sulla situazione attuale di Roma, è chiaro che il tentativo di riutilizzare spazi destinati al possibile rinascimento culturale della Città Eterna in hotel, centri commerciali e supermercati è del tutto inaccettabile – ha scritto Scorsese – Una tale trasformazione rappresenterebbe una perdita irrevocabile: un profondo sacrilegio non solo per la ricca storia della città, ma anche per l’eredità culturale per le generazioni future”.
“Chiediamo – prosegue Scorsese – ai nostri colleghi in tutto il mondo, ai direttori dei festival e a tutti gli operatori culturali di firmare questa lettera per salvare l’ultima possibilità di riscatto di una delle città culturali e artistiche più importanti al mondo. Questa lettera è anche indirizzata personalmente al Presidente Sergio Mattarella e al Primo Ministro Giorgia Meloni per impedire qualsiasi conversione degli spazi culturali di Roma. È nostro dovere trasformare queste ‘cattedrali nel deserto’ abbandonate in veri templi della cultura, luoghi capaci di nutrire le anime delle generazioni presenti e future”.
Tra i membri della comunità cinematografica internazionale che hanno aderito all’appello lanciato da Renzo Piano e Scorsese figurano anche: Spike Lee, David Cronenberg, Ari Aster, Julie Taymor, il fondatore di Mubi Efe Cakarel, Yorgos Lanthimos, JJ Abrams, Josh Safdie, Todd Haynes, Judd Apatow, Damien Chazelle, Mark Cousins, Alfonso Cuarón, Willem Dafoe, Robert Eggers, Joanna Hogg, Dawn Hudson, Isabella Rossellini, Mark Ruffalo, Paul Schrader, Léa Seydoux, John Turturro, Thomas Vinterberg, Jeremy Thomas, Paweł Pawlikowski e Debra Winger.
FONTE: Variety
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