Ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, come la storia vera raccontata dal romanzo omonimo di Rosella Postorino (ispirata al racconto della superstite Margot Wölk), arriva al cinema dal 27 marzo – grazie a Vision Distribution – il nuovo film di Silvio Soldini. Che lo ha girato tra il Belgio e l’Alto Adige, nella zona di Silandro e nel Social Activation Hub del BASIS Vinschgau Venosta situato nell’ex caserma Druso. Protagonista, la Elisa Schlott nota per il ruolo di Elena di Baviera nella serie Netflix L’imperatrice e qui al centro del racconto delle donne scelte per essere delle vere e proprie ‘cavie’ di Hitler.
LEGGI ANCHE: Le assaggiatrici al Bif&st 2025, il trailer e la data di uscita al cinema
IL FATTO
Autunno 1943. La giovane Rosa, in fuga da una Berlino bombardata, raggiunge un piccolo paese vicino al confine orientale dove vivono i genitori del marito, impegnato al fronte. Il villaggio nasconde un segreto: nella vicina foresta Hitler ha il suo quartier generale, la Tana del Lupo. Il Führer teme di essere avvelenato e una mattina Rosa viene prelevata, assieme ad altre giovani donne del villaggio, per assaggiare i cibi cucinati per lui. Divise tra la paura di morire e la fame, le “assaggiatrici” stringono tra loro alleanze, amicizie e patti segreti, ma un giorno a Rosa accade qualcosa che la farà sentire in colpa.
L’OPINIONE
Tratto dall’omonimo romanzo di Rosella Postorino sulla storia vera di Margot Wölk, che prima di morire, nel 2012, rivelò di essere stata una delle giovani tedesche costrette ad assaggiare i pasti di Hitler, il nuovo film di Silvio Soldini, il primo in costume, il secondo diretto in una lingua straniera, consacra il senso del regista per l’universo femminile, attraverso il quale lo spettatore vive l’orrore e l’assurdità della guerra senza vedere scene che appartengono propriamente al genere bellico. Attento che la costruzione formale sia coerente con quella di significato, architetto di inquadrature rigorose e precise, impegnato a configurare un tempo narrativo necessario ai personaggi (ma anche allo spettatore) per guardarsi dentro, Soldini orchestra una storia corale dove l’impatto emotivo fa i conti col pudore che contraddistingue il suo cinema, mettendo in relazione paesaggi, ambienti e stati d’animo e scegliendo ancora una volta di mettere in scena donne non oggetto, ma portatrici di desiderio.
LEGGI ANCHE: Le assaggiatrici, Silvio Sodini: «Un’assurda roulette russa»
SE VI È PIACIUTO LE ASSAGGIATRICI, GUARDATE ANCHE…
Brucio nel vento dello stesso Soldini e Lettere da Berlino, scritto e diretto da Vincent Pérez, interpretato da Emma Thompson e Brendan Gleeson, basato sul romanzo “Ognuno muore solo” di Hans Fallada, a sua volta tratto dalla vera storia di Otto ed Elise Hampel.