L’Abbaglio, il regista Roberto Andò: «L’Italia che si era sognata è un abbaglio»

Video intervista al regista con gli interpreti Salvo Ficarra e Valentino Picone

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Salvo Ficarra, Roberto Andò e Valentino Picone L'abbaglio
Salvo Ficarra, Roberto Andò e Valentino Picone

Salvo Ficarra e Valentino Picone con Toni Servillo tornano insieme al cinema, dopo il successo de La Stranezza, con il nuovo film di Roberto Andò sull’impresa dei Mille in Sicilia ne L’Abbaglio. Con loro Tommaso Ragno interpreta Giuseppe Garibaldi per raccontare un aspetto del Risorgimento ispirato ad una vicenda reale “debitamente rielaborata dalla fantasia“, come sottolinea il regista e sceneggiatore del film con Ugo Chiti e Massimo Gaudioso, al cinema dal 16 febbraio con 01 Distribution.

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L’Abbaglio

È il 1860, Giuseppe Garibaldi (Tommaso Ragno) sta reclutando a Quarto da tutte le regioni d’Italia volontari, giovani idealisti, per dare inizio all’avventura dei Mille con il supporto di un gruppo di ufficiali, tra i quali spicca la figura del colonnello palermitano Vincenzo Giordano Orsini (Toni Servillo). Tra i tanti militi reclutati ci sono due siciliani, Domenico Tricò (Salvo Ficarra), un contadino emigrato al Nord, e Rosario Spitale (Valentino Picone), un illusionista. Sbarcati in Sicilia, a Marsala, i Mille iniziano a battersi con l’esercito borbonico in evidente superiorità numerica.

In queste condizioni, per il generale appare pressoché impossibile far breccia nella difesa nemica e penetrare a Palermo. Ma Garibaldi escogita un piano ingegnoso. Affida una manovra diversiva al colonnello Orsini, che con uno sparuto gruppetto di militi dovrà far credere al comandante svizzero dell’esercito regio che il generale stia battendo in ritirata all’interno dell’isola. Inizia così una partita a scacchi giocata sul filo dell’imponderabile, il cui esito finale sarà paradossale e sorprendente.

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I paradossi della Storia tra comicità e dramma

La vicenda della colonna Orsini, rimasta a lungo nell’ombra, ha un valore emblematico e contiene le potenzialità di una parabola che partendo da un episodio del passato si rivolge all’oggi – spiega Roberto Andò –  I protagonisti sono Giuseppe Garibaldi, il colonnello Orsini, e due figure d’invenzione, Domenico Tricò e Rosario Spitale, due siciliani che si infiltrano opportunisticamente nella spedizione dei Mille per arrivare in Sicilia, e dopo i primi scontri si danno per disertori, iniziando un vagabondaggio comico e paradossale, per poi essere nuovamente ricatturati dai garibaldini e arruolati nella colonna di Orsini. Due cialtroni che alla fine di un’avventura umana che li modificherà profondamente compiranno un gesto sorprendente“.

È un film sui paradossi della Storia, dove si mescolano comicità e dramma – continua il regista – Un’occasione per ricostruire un episodio poco noto della nostra Storia minima, illuminante per vedere i chiaroscuri e le contraddizioni di quella grande. Un film sul carattere degli italiani: furbi, appassionati, generosi, opportunisti, coraggiosi, individualisti, cinici, idealisti“.

L’INTERVISTA A ROBERTO ANDÒ, SALVO FICARRA E VALENTINO PICONE | L’ABBAGLIO