Karl dietro Lagerfeld, la vera storia dell’iconico stilista nella serie Disney+

Becoming Karl Lagerfeld dal 7 giugno su Disney+

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Daniel Brühl, Karl Lagerfeld

Becoming Karl Lagerfeld è la nuova serie originale francese Disney+, disponibile da venerdì 7 giugno, in cui Daniel Brühl interpreta l’iconico stilista Karl Lagerfeld. La serie, prodotta da Gaumont e Jour Premier, è l’adattamento del bestseller “Kaiser Karl” di Raphaëlle Bacqué (pubblicato dalla casa editrice francese Albin Michel).

Karl Lagerfeld

Daniel Brühl (Niente di nuovo sul fronte occidentale, Captain America: Civil War, Rush, Bastardi senza gloria, Good Bye, Lenin!) interpreta l’iconico couturier nato ad Amburgo, in Germania, nel 1933. Karl Lagerfeld si trasferì a Parigi con la madre, Elizabeth, all’inizio degli anni ’50. Dopo essersi diplomato al Lycée Montaigne, divenne fashion illustrator e si aggiudicò il primo premio, ex-aequo con Yves Saint Laurent, al Segretariato Internazionale della Lana del 1954. Lavorò per Balmain e Jean Patou per un periodo, prima di entrare a far parte nel 1963 della Maison Chloé, che divenne la sua casa professionale per i successivi vent’anni.

Becoming Karl Lagerfeld, la serie

Becoming Karl Lagerfeld inizia il suo racconto nel 1972, proprio quando il protagonista è pronto per essere nominato direttore artistico di Chloé. In seguito, Lagerfeld si sarebbe unito a Chanel e avrebbe aperto una propria casa di moda. Fotografo, bozzettista, editore, designer e filmmaker nel tempo libero, Lagerfeld ha collaborato per tutta la vita con una vasta gamma di brand. È morto il 19 febbraio 2019 a Neuilly-sur-Seine, all’età di 85 anni.

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Quasi per caso Raphaëlle Bacqué, dopo aver curato una serie di servizi sulla figura dello stilista e fotografo, ha deciso di scriverne una biografia mentre questi era ancora in vita. Lagerfeld sapeva del suo progetto, ma non le fu possibile scoprire la vera storia di Karl fino alla sua morte, quando finalmente le persone che lo conoscevano poterono raccontarle la verità celata dietro ai racconti, spesso molto fantasiosi, di questa leggenda della moda. Con l’aiuto di Bacqué, la creatrice e sceneggiatrice Isaure Pisani-Ferry ha scritto la storia di Becoming Karl Lagerfeld che riguarda un decennio ben preciso della vita dello stilista e ne esplora l’anima più sincera dietro le infinite maschere da lui indossate.

Cosa rappresentano gli anni compresi tra il 1972 e il 1982, raccontati nella serie, nella vita di Lagerfeld?

Raphaëlle Bacqué:

“Quei dieci anni segnano la sua prima ascesa verso la fama, quando fu coinvolto in una rivalità con Yves Saint Laurent e in una grande storia d’amore con Jacques de Bascher. Quel periodo racconta la genesi e lo sviluppo di una figura che in seguito si sarebbe nascosta dietro molte vesti diverse. Lagerfeld è stato allo stesso tempo l’icona della moda più famosa ala mondo e un uomo che ha mentito come nessun altro, nascondendo e mascherando la sua vera identità al di là di ogni immaginazione”.

Perché avete deciso di concentrarvi su quel periodo?

Isaure Pisani – Ferry:

Raphaëlle e io ci siamo rese conto da subito che non volevamo realizzare un biopic che si limitasse a raccontare i momenti chiave della vita di Lagerfeld. Volevamo piuttosto raccontare una storia drammatica universale, in grado di appassionare anche coloro che non erano interessati a Lagerfeld né alla moda. C’era un potenziale enorme in quei 10 anni tra il 1972 e il 1982, e nel quadrato di amore e competizione creatosi tra Lagerfeld, de Bascher, Saint Laurent e Pierre Bergé. La serie esplora il bisogno di riconoscimento, l’etica del lavoro di un individuo, la sensazione di vivere in una società gerarchica che ti pone costantemente nel ruolo di spalla e la difficoltà di essere se stessi senza temere il giudizio degli altri“.

Quali sono stati gli aspetti più sorprendenti che avete scoperto durante le vostre ricerche?

Isaure Pisani-Ferry:

La cosa che mi ha colpito di più è che Lagerfeld era un maestro nel raccontare storie! Ha costruito un personaggio anche con coloro che gli erano più vicini. Ad alcuni diceva di essere figlio unico nonostante avesse una sorella. Ad altri ha decritto sua madre come un terribile mostro, ma molte persone che la conoscevano bene dipingono il quadro di una madre amorevole che ammirava molto suo figlio. È stato emozionante camminare dietro il sipario, dietro la narrazione molto accattivante di una vita tenuta sotto controllo dall’inizio alla fine, di una compostezza anche di fronte alle avversità. È stato come fare braccio di ferro con lui. Come sceneggiatrice, mi limito a complimentarmi con la sua arte di raccontare storie anche se la nostra serie cerca di cogliere la verità che si cela dietro la finzione che aveva creato”.

Raphaëlle Bacqué:

Non c’è mai stato un cantastorie più grande di Lagerfeld. Ha completamente inventato la storia della sua vita. Quando si indaga su di lui o si spera di scrivere una serie su di lui, bisogna  sbrogliare tutte le favole per trovare la verità. E la realtà è straordinaria quanto la finzione, o forse anche di più. Ha costantemente raccontato una storia immaginaria della sua vita, cercando ovviamente di nascondere il suo passato, le sue stranezze e la sua sensibilità”.

Isaure, cosa hai imparato grazie a questa serie?

Isaure Pisani-Ferry:

Scrivere di questo mondo e di questo personaggio, che non si toglieva mai la maschera, è stato un esercizio di stile, per prendere in prestito una delle espressioni preferite di Lagerfeld. Un aspetto distintivo della scrittura della sceneggiatura di Becoming Karl Lagerfeld è stato questo sforzo costante di fare emergere questi due lati del suo personaggio in ogni scena. Da una parte c’è quello che prova realmente e dall’altra quello che dice o fa, che di solito è l’opposto di quello che prova“.