2. La morte di Gianna
Il franchise di John Wick è celebre per l’imbarazzante numero di morti (siamo a circa 439 in quattro film). Ciononostante, una delle più brutali resta quella di Gianna D’Antonio, interpretata da Claudia Gerini, proprio in questo capitolo.
In un’intervista del 2017 a Empire per la promozione del film, il regista Chad Stahelski ha dichiarato che è stato lo stesso Reeves a ideare le modalità della sua morte: “L’abbiamo girata in un paio di modi diversi, ma c’era sempre qualcosa che non quadrava. Un giorno Keanu viene da noi nel nostro ufficio, aveva appena finito di allenarsi, parlavamo e lui dice: ‘Ho un’idea. È un po’ stramba. Non ucciderò Gianna. Si taglierà le vene in un bagno. Si spoglierà. Sarà confusa. Metteremo questa tensione”.
Chad Stahelski sapeva che la sua morte sarebbe stata “piuttosto dura” e “un po’ inquietante”, ma ha dichiarato a Empire:
“Non riuscivo a togliermelo dalla testa. Abbiamo iniziato a fare degli schizzi, ho chiamato il mio production designer e gli ho detto: ‘Abbi pazienza’. Si adattava al mondo di Wick: è proprio il modo in cui vivono queste persone. Ho pensato che fosse un buon modo per mostrare un altro lato della mitologia. Si suppone che sia un mondo con le sue regole”.
3. Le riprese in Italia
La lavorazione del film è incominciata il 26 ottobre 2015 a New York. In seguito, le riprese si sono spostate a Roma. Le scene del film hanno avuto luogo a Roma al Grand Hotel Plaza, alla Galleria di Arte Moderna, agli Horti Sallustiani, alle Terme di Caracalla e a Piazza Navona.
4. Il villain Riccardo Scamarcio
“È un film di puro intrattenimento fatto con mezzi imponenti (ben quattro macchine da ripresa per ogni scena), ma in uno stile che ricorda i polizieschi che facevamo negli anni Settanta. Il mio personaggio non pensa neppure di essere disumano, perché alla fine vive in un mondo di killer”. Così Riccardo Scamarcio parlava del film durante la promozione nel 2017. In un’altra intervista, l’attore ha anche condiviso un aneddoto meno piacevole sul suo primo giorno di set a New York:
“Era il mio primo giorno di riprese, di notte, mi hanno convocato alle 7. A mezzanotte c’era la pausa, il pullmino si è perso… insomma: alla fine non ho mangiato. Sono stato trattato un po’ come l’ultima ruota del carro mentre ero il coprotagonista del film. La scena è venuta particolarmente bene anche perché non mi hanno fatto mangiare. Ero incavolato nero! Se mi fossi veramente arrabbiato, comunque, avrei fatto un casino. Invece ho preso la mia rabbia e l’ho messa sul set. La scena è venuta da dio ed erano tutti contenti. Il giorno dopo se lo sono ricordati e almeno mi hanno fatto mangiare“.
5. L’allenamento di Reeves
Per prepararsi al ruolo, Keanu Reeves si è allenato per tre mesi in judo, jiu-jitsu brasiliano, tiro a segno e guida. Reeves aveva conservato quasi tutte le nozioni apprese per fare il primo film, per questo gli ci vollero solo pochi mesi per rimettersi al passo. Gli istruttori hanno commentato che, alla fine dell’addestramento, Reeves avrebbe potuto facilmente essere lui ad addestrare loro, e che le sue valutazioni di competenza erano migliori di quelle di molti soldati professionisti esperti.