Inside Out 2, parlano le emozioni alla première del film

Presentato a Roma il sequel del film vincitore dell'Oscar per l'animazione

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Torna il film d’animazione letteralmente più carico di emozioni del mondo Pixar, Inside Out 2, dal 19 giugno al cinema con The Walt Disney Company Italia. Il viaggio nella mente della giovane Riley prosegue, dopo il primo capitolo del 2015 che vinse l’Oscar per il Miglior film d’animazione, e questa volta porta direttamente nel caotico mondo dell’adolescenza.

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In Inside Out 2 restano Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto, le emozioni che abbiamo imparato a conoscere nel primo film, ma nel Quartier Generale della mente di Riley, ancora una volta protagonista del film, a loro se ne aggiungono di nuove e sono: Ansia, Invidia, Imbarazzo e Annui (noia). Il regista Kelsey Mann spiega la scelta di aver dato nella storia questa volta un ruolo di particolare rilievo ad Ansia, che nella versione italiana ha la voce di Pilar Fogliati: “È qualcosa che inizia a comparire quando diventiamo adolescenti: tutti noi possiamo identificarci con questo concetto”.

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Regista del primo Inside Out vincitore dell’Oscar era Pete Docter. Ora Chief Creative Officer di Pixar, Docter, secondo quanto racconta Mann in conferenza stampa a Roma in occasione della presentazione del sequel, inizialmente non credeva in un secondo film sul tema, ma le reazioni degli spettatori sono state negli anni così travolgenti da convincerlo che valesse la pena di continuare ad esplorare una storia che aveva probabilmente ancora molto da dire al pubblico.

Il  produttore di Inside Out 2 Mark  Nielsen,  già produttore  associato del primo film, spiega: “È una grande opportunità veicolare questi temi. Inside Out ha fatto molto per gli spettatori, soprattutto per i bambini che hanno imparato a parlare delle emozioni, a dare loro un nome e un aspetto. Spesso pensiamo che i bambini non siano in grado di capire certe coese e invece capiscono il film a volte anche meglio degli adulti”.

L’idea di assegnare un personaggio con specifiche caratteristiche a ciascuna emozione si è rivelata vincente e con questo sequel il panorama si amplia di caratteri nati ancora una volta della creatività degli animatori Pixar e dal contributo di esperti nel campo della psicologia e dell’età evolutiva a cui nuovi artisti italiani hanno dato voce. Sono la già citata Fogliati per Ansia, Deva Cassel per Annui, Federico Cesari per Imbarazzo, Marta Filippi per Invidia. A loro si è aggiunta la giovanissima Sara Ciocca che questa volta presta la propria voce ad una Riley in piena crisi adolescenziale.

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Sto in un certo senso attraversando lo stesso periodo di crescita di Riley e lavorare a questo film è stata per me anche un’esplorazione su me stessa – dice con allegria ma anche estrema maturità CioccaL’adolescenza è un periodo in cui non si capisce più niente, i cambi di umore sono così repentini che è difficile capire chi pilota la tua mente, quale emozione ha il controllo, e si viene scaraventati in sorta di giostra mentale, che sfocia spesso in imbarazzo. Capita a Riley e spesso capita anche a me”.

Anche Deva Cassel, figlia d’arte dell’attore francese Vincent Cassel e Monica Bellucci, di poco più grande di Ciocca, che in Inside Out 2 è la voce di Annui, quella noia che genera alcuni dei più tipici atteggiamenti dell’adolescenza, con lo stesso fare soave del film racconta: “Mia madre mi diceva sempre che è importante anche annoiarsi. Quando ero più piccola non capivo a cosa potesse servire; invece, crescendo ho capito che è importantissimo fermarsi e ripulire le idee. A volte la mia testa lavora da sola e il mio copro ne risente, mi fa passare un messaggio, mentre sento che l’ansia mi dà tanti consigli. Sono cresciuta in una famiglia in cui le persone avevano tante aspettative verso di me, ma la fortuna è stata di avere due genitori che mi hanno insegnato che l’importante è credere in se stessi. Io non ho mai avuto aspettative su quello che sarò e cosa voglio diventare, queste cose cambiano continuamente, ma provo ad essere vera con me stessa e rispettare i miei sogni e i mei desideri”.

Protagonista del film e anche della conferenza, Pilar Fogliati rivela che uno dei pregi di Inside Out è quello di riuscire a mostrare ciascuna emozione anche negli aspetti positivi che ha, ansia compresa: “Da bambini ci avevano insegnato che esistono l’angioletto e il diavoletto e queste erano le due sole emozioni che conoscevamo; invece, ora c’è una gamma molto più vasta che risponde anche ad un’accresciuta curiosità da parte delle nuove generazioni. Il film ha reso questo panorama in maniera intelligente. In particolare, il mio personaggio dice una cosa molto vera: ‘il mio lavoro è quello di preoccuparmi dei problemi che non si vedono’. Questo secondo me è il messaggio più importante del film, ci insegna che ogni emozione va abbracciata perché ognuna ha la sua importanza”.