Il favoloso mondo di Amélie, 5 curiosità sul film

Questa sera alle 21:30 su La7d

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2. Il favoloso mondo di Amélie, fotografia e location

Café des 2 Moulins, Il favoloso mondo di Amélie

I colori principali del film (verde, giallo e rosso) sono ispirati ai dipinti dell’artista brasiliano Juarez Machado e sono stati corretti digitalmente con una risoluzione di 2K.

Prima di ogni ripresa Jean-Pierre Jeunet e la troupe ripulivano l’area da detriti, sporcizia, immondizia e graffiti, in modo che le ambientazioni reali corrispondessero alla natura fiabesca del film. La difficoltà più grande la incontrarono per le scene girate nell’enorme stazione ferroviaria.

Alcune delle location del film si trovano a Montmartre. Il caffè “Les 2 Moulins” si trova all’inizio di Rue Lepic e il negozio di frutta e verdura “Collignon” al 56 di Rue des Trois Frères. Le sedie all’esterno del Café Des Deux Moulins dove lavora Amélie sono state però cambiate dopo il film per evitare che quelle originali usate durante le riprese venissero rubate.

3. Il favoloso mondo di Amélie, gli extra

Il favoloso mondo di Amélie

Dall’inizio alla fine il film si compone anche di alcune scene extra, riprese di documenti già esistenti utilizzate da Jeunet per dare completezza di immagini alla storia o per ricreare sensazioni mentre la voce narrante fuori campo porta racconta retroscena della storia.

Ad esempio, il funerale nell’immaginario documentario in bianco e nero che Amélie guarda in TV è composto da filmati tratti da un segmento del cinegiornale del Pathe Journal del 1923 sulla morte dell’attrice Sarah Bernhardt.

Nell’introduzione, quando il narratore dice “nove mesi dopo, è nata“, il filmato mostra la pancia di una donna incinta che diventa sempre più grande durante i nove mesi di gravidanza. Questo filmato è stato tratto da un film in time-lapse intitolato 17 Seconds to Sophie (1998). Il corto è stato girato in 16mm dalla madre, Carol Cote, e dal padre, Bill Cote, di Sophie utilizzando una Bolex. Il padre ha scattato due fotogrammi al giorno per tutti i nove mesi di gravidanza. Il film ha vinto il primo premio al Shorts International Film Festival (categoria sperimentale) di New York, 1998.

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