Harry Styles premiato, vede gli Oscar e parla di My Policeman: “Tempo perso”

Il cantante ospite di Venezia 79 seduce Toronto con il dramma LGBT

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Harry Styles

Dopo averlo visto a Venezia 79, continua il percorso di Harry Styles in versione attore, appena premiato al Toronto Film Festival come parte del cast del dramma LGBT My Policeman di Michael Grandage. Una interpretazione da Standing Ovation la sua, almeno stando alle cronache dall’evento canadese, che sta spingendo molti a pensare che potrebbe non essere folle vederlo tra le nomination al prossimo Premio Oscar per il miglior attore Non Protagonista.

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Come ricorda Variety, tutto dipende dalla volontà di Amazon di presentare la sua candidatura all’Academy, spesso poco incline a concedere credibilità a cantanti finiti (e finite) davanti alla macchina da presa. Nel caso dell’ex One Direction, con una certa dignità, visto che dopo la leva nel Dunkirk di Christopher Nolan, sono arrivati il Don’t Worry Darling visto al Lido e il triangolo atteso su Prime Video per il 4 novembre (dopo un debutto limitato nelle sale statunitensi e anglosassoni il 21 ottobre).

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“Grazie mille a tutti per questo meraviglioso, meraviglioso premio”, ha detto Styles a Toronto dopo aver a lungo parlato del dramma sentimentale che lo vede nei panni dell’agente di polizia Tom. E’ lui uno dei tre soggetti coinvolti in un triangolo amoroso nella Londra degli anni ’50, in un momento storico in cui l’omosessualità era proibita. Seguiamo 40 anni della sua storia, di quella del suo amante, il curatore del museo Patrick (David Dawson), e della moglie, l’insegnante Marion (Emma Corrin), per scoprire come gli eventi del loro passato abbiano influenzato la loro futura riunione.

“Il motivo per cui la storia è così devastante è che, in definitiva, l’intera storia parla di tempo perso, e penso che il tempo perso sia la cosa più devastante – ha dichiarato Styles. – È l’unica cosa che non possiamo controllare. È l’unica cosa che non possiamo riavere. E penso sia l’unica cosa importante – qualunque tipo di vita tu abbia vissuto – quando alla fine ripensi al tempo passato con le persone che ami”.

“Penso che la cosa più bella della storia sia che tutti i personaggi hanno qualità davvero belle, e difetti che potremmo sperare di non avere ma, come esseri umani, tutti abbiamo – ha aggiunto. – E penso che, in diversi punti della storia, tu sia in grado di vedere parti di te stesso, forse non quelle che preferisci, in personaggi diversi. Credo sia per questo che mi ha colpito così tanto”.