Quando Gillian Anderson si è unita a X-Files, andato in onda dal 1993 al 2002, era entusiasta di assumere il ruolo di Dana Scully. L’attrice sa che i fan della serie originale Fox adorerebbero vederla tornare nei panni dell’enigmatica agente dell’FBI. Ma riprenderebbe quel ruolo solo ad una condizione molto rigida.
All’epoca il personaggio di Scully entusiasmò Anderson per il fatto di essere diverso da “praticamente tutto il resto in televisione“.
Anderson, attivista e femminista, nel ricevere il Variety ‘s Icon Award a Cannes Series, ora però rivela: “Non credo fosse così chiaro nella mia mente che: ‘Oh, questo è un personaggio femminista’. Penso che fosse più di un semplice: ‘Questa è una donna che non ho mai visto prima in televisione, ed è così unica’“.

L’attrice continua descrivendo il mondo sessista in cui entrò in quel momento, qualcosa che la colse alla sprovvista: “Dovevo camminare dietro [il co-protagonista David Duchovny] quando [i nostri personaggi] si sono avvicinati alle porte principali delle persone su cui stavamo indagando. C’erano cose a cui mi sono ribellata“.
Anderson è tornata nel mondo di X-Files per il film nel 2008 e per altre due stagioni nel 2016 e nel 2018. Da quando quella porta si è richiusa, non ha più avuto intenzione di tornare e continua a non farlo.
“Sembra proprio un’idea così vecchia. L’ho fatto, l’ho fatto per così tanti anni, ed è anche finita con una nota così sfortunata – dice Anderson, riferendosi alla rivelazione della gravidanza di Scully –. Per poter anche solo iniziare ad avere quella conversazione [su un’altra stagione] ci dovrebbe essere un gruppo completamente nuovo di sceneggiatori e bisognerebbe passare il testimone ad altri perché sembri nuovo e più evoluto. Quindi sì, è di molto passato“.