La città proibita, Yaxi Liu ed Enrico Borello tra cucina cinese e guide per Roma (intervista)

Conosciamo meglio i due talenti del nuovo film di Gabriele Mainetti

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La città proibita

Tra le diverse qualità di Gabriele Mainetti ce n’è una che salta particolarmente all’occhio. La sua capacità di scovare talenti inediti e dirigerli con bravura. Lo ha fatto nel 2016 con Ilenia Pastorelli in Lo chiamavano Jeeg Robot (David di Donatello come Miglior attrice protagonista al suo ruolo d’esordio), poi con Aurora Giovinazzo e Franz Rogowski in Freaks Out nel 2021 e adesso con loro, Yaxi Liu ed Enrico Borello, i due protagonisti di La città proibita.

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Yaxi viene dalla Cina, ha trentadue anni ed è una stunt woman esperta di arti marziali. Al cinema, aveva già lavorato come stunt di Liu Yifei nel live-action Mulan di Disney. «L’ho trovata scrollando Instagram» ha raccontato con franchezza Mainetti «cercavo un’artista marziale vera, non un’attrice che si allenava in maniera estenuante». Poi è arrivato Enrico Borello, romano classe 1993. Una carriera iniziata con i cortometraggi, partecipazioni a teatro, fino al primo set importante, Il filo invisibile di Marco Simon Puccioni, a cui hanno fatto seguito Lovely Boy di Francesco Lettieri, Il Principe di Roma di Edoardo Falcone fino a Settembre di Giulia Steigerwalt.

L’incontro con Mainetti è stato «uno di quelli che lasciano il segno», come ci ha raccontato lo stesso Enrico nella nostra intervista: «Ci siamo conosciuti anni fa alla prima di un film… sai quegli incontri che ti comunicano qualcosa? Ho sentito che in qualche modo ci saremmo rivisti». Per La città proibita c’è stata una lunga fase di provini, poi la lieta notizia: «mi hanno detto che Gabriele aveva lottato per avermi, ero contentissimo».

Ma cosa doveva avere il giusto Marcello? Lo spiega bene un pensiero di Robert Bresson che Mainetti ha fatto suo. Meno recitazione e più naturalezza. «Quello che cerca lui negli attori, più che la tecnica espressiva, è la vita. E in me cercava proprio quello, il modo in cui stavo accanto ad una ragazza o il mio essere indolente e pigro». L’alchimia con Mei/Yaxi Liu, nonostante la barriera linguistica, è notevole. Sarà merito delle lezioni di guida in giro per Roma? O le abbuffate agli Hot Pot cinesi? Qui sotto c’è un divertente video per capirlo. Attenzione però perché c’è anche una parte horror: Yaxi ha ammesso di non amare la cucina italiana.

Guarda qui l’intervista a Yaxi Liu ed Enrico Borello La città proibita

 

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