Non era affatto un’impresa semplice prendere il bellissimo romanzo-diario-cronistoria di una donna, di un paese e molto di più e portarlo sulle assi di un palcoscenico. L’opera in questione è Gli anni, o in questo caso The Years, dato che siamo a Londra, della vincitrice del premio Nobel per la letteratura 2022, Annie Ernaux, prima donna francese a vincerlo in questa categoria.
The Years, cinque donne per una vita
A cimentarsi nella non facile impresa è stata Eline Arbo, norvegese, regista teatrale, che ha preso in mano questo testo tanto bello quanto complesso per tirarne fuori una pièce di rara bellezza e intensità.
Per chi non lo conoscesse, Gli anni è un romanzo autobiografico in cui Ernaux racconta la sua vita dal 1941 al 2006, sessantacinque anni in cui l’autrice ricorda i momenti fondamentali della sua infanzia, adolescenza, fino ai passaggi, naturali e non, che affronta una donna nella sua crescita ed evoluzione. Parallelamente l’autrice passa in rassegna la storia di Francia, dall’immediato dopoguerra al Sessantotto fino ai giorni nostri, in un continuo passaggio di memorie e di consegne che scandisce il tempo e le piccole e grandi rivoluzioni. Ernaux ci offre tutto questo con un flusso di coscienza in cui si accavallano ricordi, immagini, pensieri, soprattutto sentimenti, potentissimi.
L’esperienza della lettura de Gli anni ha un che di mistico
Questo fiume in piena di parole travolge e non fa riemergere fino all’ultima riga, è impossibile staccarsene una volta entrati nel mondo di Ernaux, che è quello di una persona che guarda indietro alla vita, talvolta rimpiangendo le scelte fatte, in altri casi osservando con tenerezza quegli sbagli necessari alla formazione di una persona.
Mettere in scena questo turbinio di eventi e di emozioni non era semplice, ma Arbo ha trovato alcune chiavi di lettura e messa in scena con cui ha risolto brillantemente i problemi che le si sono posti di fronte.
Prima di tutto, la decisione di fare interpretare la protagonista a cinque differenti attrici, ognuna personificazione di un preciso momento. Tutte sono anche coro, attrezziste, assistenti di scena, scenografe, orchestra quando necessario. Arbo usa le precise parole di Annie Ernaux, ragion per cui The Years è uno spettacolo che anche chi non mastica perfettamente l’inglese, ma ha letto ed amato il romanzo, può seguire con attenzione ed emozione
Un palco essenziale. All’apparenza
Un tavolo e delle lenzuola, che si trasformano in letti, scogli, tovaglie, panorami, mentre lo sfondo si arricchisce delle macerie di una cena, di una passione, di un dolore mai superato. The Years secondo Eline Arbo è grande teatro contemporaneo, soprattutto perché si presenta al pubblico senza arroganza, è essenziale e diretto, ed è sorretto da cinque interpreti eccezionali, perfettamente assortite.

Deborah Findlay, che interpreta Ernaux nell’ultima parte della sua vita, è una veterana del West End e di Broadway, nominata a un Tony e un Olivier Award, gli Oscar del teatro statunitense e britannico. Gina McKee e Romola Garai oltre al teatro vantano anche una solida carriera cinematografica e televisiva. La prima impersona la scrittrice tra i quaranta e i sessant’anni, attrice magnifica, vista in Notting Hill ed Espiazione.
THE YEARS, IL SITO UFFICIALE E LA BIGLIETTERIA
Film quest’ultimo di cui era co-protagonista proprio Romola Garai, qui protagonista del segmento più intenso dello spettacolo, quello del racconto dell’aborto. Nella sera in cui lo abbiamo visto l’intensità della sua performance in questa scena ha provocato un malore in sala. A un uomo, sulla trentina. Vuol dire molte cose.
Garai passerà il testimone a Tuppence Middleton, a partire dal 9 marzo, e non sarà un confronto semplice per l’attrice che gli appassionati di Downton Abbey certamente ben ricordano. Le vere sorprese sono le due giovani del gruppo, Anjili Mohindra e soprattutto Harmy Rose-Bremner, quest’ultima praticamente un’esordiente che farà molta strada, in teatro e non solo.
Se si dovesse definire con una sola parola la messa in scena di The Years, questa sarebbe libertà, che è d’altronde ciò che ha cercato e voluto per tutta la vita la sua autrice.
The Years è in scena all’Harold Pinter di Londra fino al 19 aprile.
Se avete in programma una gita nella capitale del Regno Unito, non fatevelo scappare, perché è davvero una delle cose migliori che potete vedere in teatro in Europa in questo momento.