Due film italiani giudicati tra “migliori film dell’anno” dal New York Times

Insieme ad Alex Garland e Richard Linklater anche Matteo Garrone e Alice Rohrwacher

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La chimera - Alice Rohrwacher New York Times

C’à anche (e giustamente!) un po’ di Italia nella lista dei migliori film del 2024 stilata dai critici del rinomato New York Times. Siamo a metà anno e per ora sono solo nove i titoli inseriti, tra americani ed esteri, piccole produzioni e grandi blockbuster, ma il numero ristretto rende ancora più piacevole scoprire che tra questi nove, ben due sono italiani.

Il primo è Io capitano di Matteo Garrone, il film che ha riportato l’Italia nella cinquina dei finalisti agli Oscar nella categoria film internazionale e generato consensi in svariate parti del mondo, Africa compresa, dove per la prima volta si è organizzato un vero e proprio tour promozionale con proiezioni in diverse città. Negli States il film di Garrone è stato distribuito a febbraio 2024 grazie a Cohen Media Group, che lo scorso dicembre aveva acquistato i diritti di distribuzione nordamericana. 

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In merito al film in cui si racconta l’epopea di due sedicenni senegalesi, due cugini che sognano di diventare musicisti in Europa, la giornalista del NYT Manohla Dargis ha scritto: “Garrone non risparmia molto, ma se il film non si trasforma mai in un esercizio di sadismo d’essai è perché la sua attenzione rimane fermamente fissata sui suoi personaggi che, fin dall’inizio, sono persone a tutto tondo, non oggetti di scena, simboli o oggetti. La sua grande forza qui, è la tenerezza del suo tocco”.

L’altro titolo sempre scelto da Manohla Dargis è La chimera di Alice Rohrwacher con protagonista Josh O’Connor e il suo viaggio (dis)incantato tra le tombe etrusche, tra vivi e morti, boschi e città, feste e solitudini.  “La Chimera ti si avvicina di soppiatto – scrive l’autrice del New York Times – Rohrwacher è una virtuosa discreta con uno stile visivo accattivante e palesemente poco appariscente. Le piace affollare l’inquadratura, ma lo fa in modo coerente, e anche se utilizza formati cinematografici differenti per indicare momenti e spazi distinti, non ne fa un dramma. Sceglie di rivelare la bellezza piuttosto che prendere a pugni lo spettatore con essa”.

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Gli altri titoli del New York Times

Nella lista compaiono anche Hit Man di Richard Linklater, Civil War di Alex Garland, Il regno del pianeta delle scimmie di Wes Ball, Do Not Expect Too Much From the End of the World di Radu Jude, Late Night With the Devil di Cameron e Colin Cairnes, Il male non esiste del giapponese Ryūsuke Hamaguchi e il film concerto Ryuichi Sakamoto | Opus.