Dai Golden Globe agli Oscar 2025, tra sorprese e snobbati in attesa delle nomination

Dopo i premi assegnati dalla stampa estera, ora si attende l'annuncio delle nomination agli Academy Award 2025

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Golden Globe Oscar 2025

Il musical Netflix Emilia Pérez e il dramma di 3 ore e mezza The Brutalist sono stati i titoli più nominati e i vincitori nelle proprie categorie per il miglior film agli 82° Golden Globe Awards, che aprono una stagione dei premi non proprio nitida, su cui è difficile fare previsioni e che probabilmente riserverà ancora molte sorprese. Ora sono gli Oscar 2025, con la proclamazione delle nomination ufficiali il prossimo 17 gennaio, il vero obiettivo verso cui è puntata tutta l’attenzione del mondo cinematografico in un anno che ha riservato molti regali inaspettati e qualche prevedibile delusione.

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La giuria dei Golden Globe composta da giornalisti della stampa estera si è pronunciata questa notte lasciando il campione d’incassi della Universal Wicked a bocca asciutta e decretando a sorpresa la vittoria inaspettata dell’attrice brasiliana Fernanda Torres, protagonista del film di Walter Salles Io sono ancora qui (Ainda estou aqui, presentato in concorso alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia). Non sono state dunque né Angelina Jolie per Maria di Pablo Larrain nè Nicole Kidman per Babygirl di Halina Reijn le annunciate e attese vincitrici del premio come Migliore attrice in un film drammatico.

Mentre sul versante del film commedia o musicale è stata Demi Moore, con l’horror The Substance di Coralie Fargeat, a battere avversarie imponenti come Cynthia Erivo in Wicked, Karla Sofía Gascón in Emilia Pérez, Zendaya in Challengers e soprattutto la rivelazione Mikey Madison in Anora.

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Adrien Brody, protagonista di The Brutalist di Brady Corbet, come vincitore del premio Migliore attore in un film drammatico ha destato una certa sorpresa visti i suoi avversari, su cui svettava l’interpretazione di Ralph Fiennes in Conclave di Edward Berger. Ma lo stupore vero nelle categorie maschili dei Golden Globe 2025 è stato dato dalla vittoria, arrivata un po’ in sordina, di Sebastian Stan come Migliore attore in un film commedia o musicale per A Different Man di Aaron Schimberg, film indie presentato allo scorso Festival del Cinema di Berlino, prodotto dall’ormai sempre più affermata A24.

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Anche la categoria Miglior film d’animazione non ha negato soddisfazioni in quanto a (gradite) sorprese con il suo vincitore Flow – Un mondo da salvare, altro film assolutamente indipendente quasi del tutto realizzato dal giovane regista lettone Gints Zilbalodis, che ha sbaragliato giganti come Inside Out 2, Oceania 2  e Il Robot selvaggio. Flow è stato candidato dalla Lettonia per la corsa agli Oscar 2025 nella categoria Miglior film internazionale, così come lo è il nostro Vermiglio di Maura Delpero che faticosamente sta cercando di conquistare il pubblico statunitense per aggiudicarsi la nomination nella stessa categoria, ma che ai Golden Globes si è già visto battere dal gigante di Jacques Audiard, Emilia Perez, anch’esso candidato per la Francia nella categoria lungometraggi internazionali si prossimi Academy.

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Cosa dicono dunque questi Golden Globes 2025 sui prossimi Oscar? Certamente le preferenze degli elettori dei due prestigiosi premi non sempre si sovrappongono, ma non è detto che queste vittorie non abbiano una certa influenza proprio nel momento in cui si stanno per chiudere le selezioni dei candidati ufficiali agli Academy, che scopriremo il 17 gennaio.

Moore, Erivo, Madison e Gascón, attualmente occupano allo stesso modo i primi posti in molte previsioni, ma nella storia degli Oscar solo tre volte tre candidate ai Golden Globe per il Miglior film commedia o musical sono entrate nella rosa delle migliori attrici. Diverso potrebbe essere il discorso per Sebastian Stan, la cui vittoria con A Different Man potrebbe aprire un panorama nuovo rispetto alle previsioni che lo davano come favorito per l’altra sua interpretazione nel ben più imponente film The Apprentice – Alle origini di Trump di Ali Abbasi.

Un grande slancio i Golden Globe lo hanno dato all’epopea storica di Brady Corbet, The Brutalist, vincitore nella categoria Miglior film drammatico, che nonostante i suoi 215 minuti è stato un successo di critica sin dal suo debutto a Venezia e che potrebbe riservare delle sorprese soprattutto sul lato della sceneggiatura.

Inatanto, dopo le delusioni prese per film come Roma (2018), Mank (2020) e The Power of the Dog (2021) il gigante dello streaming Netflix potrebbe finalmente essere vicino alla vittoria del tanto ambito Oscar come miglior film con il musical in lingua spagnola di Jacques Audiard, Emilia Pérez, premiato con quattro Golden Globe, tra cui Miglior film commedia o musical e Miglior attrice non protagonista a Zoe Saldaña.

Intanto per gli Oscar 2025 qualcosa in più si attende per due titoli piuttosto snobbati ai Golden Globe, Conclave e Anora, il primo un originale thriller ambientato in Vaticano durante l’elezione del nuovo pontefice, diretto da Edward Berger e ben sceneggiato da Peter Straughan tratto dall’omonimo romanzo di successo di Robert Harris, il secondo Palma d’oro allo scorso Festival di Cannes, diretto da Sean Baker ed egregiamente interpretato da Mikey Madison.

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