Christopher Walken non ama la tecnologia. Uno degli attori più iconici e versatili di Hollywood, premio Oscar per Il cacciatore e interprete di numerosi film cult come Pulp Fiction, Batman – Il ritorno, Prova a prendermi, è tornato dal 17 gennaio su Apple Tv+ con la seconda stagione di Scissione (qui la nostra recensione) e ha dichiarato in una recente intervista al Wall Street Journal che il suo rapporto con la tecnologia è praticamente inesistente, al punto che non possiede un telefono cellulare e guarda la televisione solo attraverso un’antenna parabolica posta sul tetto di casa sua.
«Non ho tecnologia. Ho solo una parabola satellitare a casa mia. Ho visto Scissione su dei DVD che Apple è stata così brava da mandarmi», ha detto Walken. «Non ho un cellulare. Non ho mai inviato e-mail o, come si dice, Twitter».
Walken ha ottenuto una nomination agli Emmy come attore non protagonista per la sua interpretazione nella prima stagione di Scissione, la serie sci-fi diretta da Ben Stiller e Aoife McArdle in cui un gruppo di dipendenti lotta per decifrare il loro scopo all’interno di una misteriosa società in cui sono ‘scissi’ dalla loro vita personale. Walken, 81 anni, interpreta Burt G, il capo della divisione “Optics & Design” che ha dei sentimenti (ricambiati) con l’Irving di John Turturro.
«È stato un lavoro speciale» ha detto Walken riguardo la serie. «Era misterioso, ma divertente e spaventoso, cosa che ho sempre ritenuto una buona combinazione. Poi c’era il fatto che [il regista della serie] è Ben Stiller. Ho recitato in una commedia con lui 30 anni fa, e sua madre e suo padre erano miei amici. C’è John Turturro. Lo conosco da 40 anni e siamo stati giovani attori insieme. Quando conosci qualcuno da molto tempo, si vede. Si vede che questi attori si piacciono».
Oltre a Scissione, Christopher Walken è apparso nel 2024 in Dune 2 di Denis Villeneuve nei panni dell’imperatore Shaddam IV. Quando gli è stato chiesto se tornerà per il terzo film della saga, l’attore ha detto di non saperlo ancora. «Non credo di aver mai finito un lavoro sapendo già quale sarebbe stato il successivo. Spesso mi sento chiedere “Perché hai fatto questa scelta?”. La verità è che non faccio scelte. Accetto lavori. Accetto la cosa migliore che c’è. E questo ha a che fare con l’arte, con la persona con cui stai per stare, a volte con il luogo, con quanto ti pagheranno. Ogni genere di cose. Vorrei poter fare delle scelte».