A Cannes 2025 sarà la sceneggiatrice e regista italiana Alice Rohrwacher (Lazzaro felice, 2018; La chimera, 2023) la Presidente della Giuria della Caméra d’or, il riconoscimento che premia un’opera prima presentata nella Selezione Ufficiale, alla Settimana della Critica o alla Quinzaine des Réalisateurs.
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È proprio al Festival di Cannes che la carriera di Alice Rohrwacher ha preso l’avvio nel 2011 quando il suo film d’esordio, Corpo celeste, fu presentato nella Quinzaine des Réalisateurs, ricevendo poi anche il Nastro d’argento. Da allora la regista e sceneggiatrice ha sempre mantenuto una stretta relazione con la kermesse francese dove nel 2014 ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria con Le meraviglie. Sempre al Festival di Cannes nel 2018 Rohrwacher ha poi vinto il premio per la miglior sceneggiatura per Lazzaro felice. La Chimera, considerato dalla regista come la conclusione di una trilogia formata con i suoi due lungometraggi precedenti, è stato presentato in concorso al Festival di Cannes nel 2023.
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“L’opera affascinante di Alice Rohrwacher, venata del suo personalissimo realismo magico, non si limita a questi quattro lungometraggi – specifica la nota stampa del Festival di Cannes – Il documentario, il primo genere che ha intrapreso partecipando a film collettivi, le ha permesso di esplorare la poesia del mondo rurale, l’importanza del passato e il fremito della giovinezza (Checosamanca, 2006; 9×10 Novanta, 2014; Futura, 2021). I cortometraggi, a cui torna spesso, sono uno spazio espressivo che reinventa costantemente. Da una capsula da 16 mm per la messa in scena di un’opera (Violettina, 2016) a una cronaca del lockdown (Quattro Strade, 2021), passando per un cortometraggio di finzione (Le Pupille, presentato a Cannes nel 2022), Alice Rohrwacher si è nuovamente dedicata a questo esercizio nel 2024 co-dirigendo con JR Un’allegoria urbana (Allégorie citadine), riprendendo un tema fondante della sua opera, l’allegoria della caverna di Platone.”
Alice Rohrwacher, “la cui delicata opera è sbocciata a Cannes”, premierà a sua volta il debutto di un regista alla cerimonia di chiusura del 78° Festival di Cannes, sabato 24 maggio. Sottolinea ancora il Festival: “Alice Rohrwacher dipinge con tocchi sottili il bagliore dorato degli inizi e lo splendore delle prime volte. Figura del nuovo cinema italiano, concilia il naturalismo di De Sica con la visione onirica di Fellini in film sempre in bilico tra narrazione e documentario”.
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“Le prime volte sono sempre importanti e ci accompagnano per tutta la vita – ha detto Alice Rohrwacher – Come entrare in una stanza sconosciuta, avvicinarsi alla persona amata per il primo bacio o approdare su una terra straniera. C’è qualcosa di dorato che avvolge questi momenti nella nostra memoria. È per questo che il premio più prestigioso per le opere prime si chiama Caméra d’or?“