Basta supereroi per Ben Affleck, Batman fu una esperienza “straziante”

Una riflessione che arriva mentre la Marvel presenta i nuovi Avengers

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Ben Affleck Batman

Tra le infinite ‘Fasi’ della Marvel e all’indomani dell’interminabile evento di presentazione del prossimo Avengers: Doomsday (che abbiamo seguito in diretta), sono in molti i fan dei cinecomic a mostrare segni di insofferenza verso il mondo dei supereroi. Un mondo per il quale ha “perso interesse” anche Ben Affleck, che ha appena ribadito la decisione di non fare più parte, dopo l’esperienza – definita “straziante” – vissuta nei panni di Batman.

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L’ex Uomo pipistrello del DC Extended Universe, tra il 2016 e il 2023 era apparso in Batman v Superman: Dawn of Justice, Suicide Squad, Justice League e The Flash, ma sarebbe dovuto essere il protagonista del The Batman poi interpretato da Robert Pattinson, per non parlare della possibilità ventilata di passare dietro alla macchina da presa proprio per raccontare il Cavaliere Oscuro, progetto che avrebbe dovuto raccontare ottanta anni del mito di Batman, da una nuova prospettiva, poi definitivamente accantonato.

E invece, niente. Intervistato da GQ, Affleck ha di nuovo accennato a “una serie di ragioni per cui è stata un’esperienza davvero straziante“, senza entrare nel dettaglio di confidenze già fatte in passato, quando raccontò di aver avuto problemi con l’alcol proprio sul set di Justice League. “Non hanno tutti a che fare con il semplice essere in un film di supereroi o altro – sono state le sue parole. – Non sono interessato a riprendere quel particolare genere, non a causa di quella brutta esperienza, ma solo perché ho perso interesse per quello che era un film di supereroi: Ho perso l’interesse per ciò che mi interessava“.

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Di certo non vorrei replicare un’esperienza del genere – ha continuato. – In gran parte si è trattato di un disallineamento di programmi, comprensioni e aspettative“. “Ho avuto le mie mancanze, mancanze significative, in quel processo e in quel momento – ha spiegato, tornando sui ricordi negativi di quel periodo. – Per quanto riguarda il motivo per cui ho avuto una brutta esperienza, in parte è che quello che portavo al lavoro ogni giorno era un sacco di infelicità. Non creavo problemi, ma arrivavo, facevo il mio lavoro e tornavo a casa. Solo che bisogna fare un po’ meglio di così“.

Forse anche a livello generale, considerato lo sviluppo dei vari Universi, in particolare quello DC, verso il quale Affleck sembra piuttosto benevolente (a differenza dei detrattori del genere Seth Rogen e Adam Driver, Martin Scorsese, Jane Campion, Ridley Scott, Jason Statham, Timothée Chalamet e Leonardo DiCaprio), pur giudicandolo ormai troppo lontano da un certo pubblico. “Mi sono divertito molto. Mi è piaciuto molto fare il film di Batman. Ho amato Batman v Superman. Mi sono piaciuti anche i brevi periodi in cui ho lavorato a The Flash e quando ho potuto lavorare con Viola Davis in Suicide Squad per un giorno o due. Dal punto di vista creativo, credo che mi piacciano ancora molto l’idea e l’ambizione che avevo, quella di mostrare un Bruce Wayne più vecchio, distrutto e danneggiato, cosa che abbiamo cercato di fare nel primo film” – si legge nell’intervista a GQ. – Quello che è successo è che ha iniziato a diventare troppo vecchio per gran parte del pubblico. Anche mio figlio all’epoca era troppo spaventato per guardare il film. Quando l’ho visto, ho pensato: ‘Oh merda, abbiamo un problema’“.

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