Away, la recensione del primo film di animazione di Gints Zibalodis

Dal 27 febbraio al cinema

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away recensione Gints Zibalodis
Away

Selezionato e premiato nei maggiori festival di animazione di tutto il mondo da Annecy a Tokyo  e Londra, Away è il lungometraggio che ha fatto conoscere agli appassionati del genere il genio creativo del giovane animatore, sceneggiatore e regista lettone Gints Zibalodis, prima ancora che Flow – Un mondo da salvare, il suo secondo film vincitore del Golden Globe 2025 e ora candidato a due Premi Oscar, stupisse il pubblico al livello globale. Away è al cinema dal 27 febbraio con Draka Distribution.

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IL FATTO

Away, Gints Zibalodis
Away, Gints Zibalodis

Un ragazzo atterra in una landa deserta e assolata. Di fronte a sé ha solo la misteriosa, imponente figura di un gigante nero. Per sfuggire a quella minacciosa presenza il ragazzo comincia a correre finché non si ritrova in una radura verdeggiante e rigogliosa, apparentemente accogliente, dove incontra e salva un piccolo uccellino in difficoltà. Sorvegliato a distanza dal gigante nero, ben presto il ragazzo comprende di dover lasciare quel luogo per raggiungere un porto più sicuro e in sella ad una moto con il piccolo uccellino in una tasca intraprende un viaggio pericoloso e meraviglioso al tempo stesso.

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L’OPINIONE

Autodidatta, figlio d’arte, Gints Zibalodis è quello che si potrebbe definire un vero nerd nel campo dell’animazione digitale. A soli 25 anni realizza in maniera completamente autonoma il suo primo film, Away, un’opera quasi unica nel panorama dell’animazione indipendente, con quello stile minimalista, onirico e naturalista che caratterizzerà poi anche il suo successivo lungometraggio, Flow – Un mondo da salvare, che a partire dalla presentazione al Festival del Cinema di Cannes 2024 ha stupito gli spettatori di tutto il mondo.

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Come poi Flow, anche Away è completamente privo di dialoghi, eppure, grazie all’eloquenza narrativa ed emotiva di immagini e suoni e all’abilità di Zibalodis nel dirigere la sua telecamera virtuale, riesce a restituire un racconto completo, intimo, immersivo ed appassionante.

Away Gints Zibalodis recensione
Away

In Away Zibalodis si occupa di ogni aspetto della produzione, dalla toccante sceneggiatura all’animazione, ispirata tanto ai video giochi quanto alla realtà, finanche alla colonna sonora, interamente realizzata da lui con la volontà di creare un’opera autentica e personale. Nitidi colori pastello, ampi paesaggi suggestivi e musiche emozionanti contribuiscono a creare un’esperienza quasi contemplativa, che ricorda il lavoro di registi come Hayao Miyazaki e grandi artisti del videogioco.

Ipnotico, potentemente onirico, con Away Zibalodis riesce a raccontare la meraviglia e ad emozionare con la semplicità della grafica di un video gioco sfruttata al massimo della sua efficacia narrativa. Away rapisce l’attenzione generando stupore con il fascino di un’immaginazione semplice eppure straordinariamente espressiva.

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Away

Away non è solo il racconto di un’avventura, ma è un viaggio nell’interiorità di un ragazzo, nelle sue paure, nelle sfide intime che deve affrontare. È un percorso alla ricerca di una autodeterminazione che possa vincere il desiderio di fermarsi a confortanti, ma effimere certezze.

Il gigante nero è il simbolo delle paure più ancestrali e intime, quelle possono risalire all’infanzia e rischiano di tenere il ragazzo bloccato per tutta la vita nello stesso luogo mentre questa entità oscura risucchia ogni linfa vitale che lo circonda. Vincendo la sua paura di affrontare un viaggio ignoto e spinto dal desiderio di salvare oltre che se stesso anche il suo piccolo compagno di viaggio, il ragazzo riesce ad affrontare sfide estreme godendo al tempo stesso di conquiste meravigliose.

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Il già citato Flow – Un mondo da salvare e Il ragazzo e l’airone di Hayao Miyazaki.

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RASSEGNA PANORAMICA
voto
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