Sul proprio account Twitter/X @AnimalRising, il gruppo omonimo definisce il gesto come una “ristrutturazione” del ritratto di Re Carlo, da parte di alcuni “sostenitori”, ma di fatto i due attivisti animalisti entrati nella National Gallery di Londra hanno applicato una gigantesca testa di Wallace di Wallace e Gromit e un fumetto sul quadro dipinto da Jonathan Yeo e inaugurato solo lo scorso 14 maggio, vandalizzandolo.
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Come si vede nel video, divenuto virale e riportato da tutti i telegiornali, la frase affidata al geniale inventore creato dalla Aardman (e prossimamente protagonista del Wallace e Gromit: Vengeance Most Fowl su Netflix) recita: “Niente formaggio, Gromit. Guarda quanta crudeltà c’è negli allevamenti della RSPCA”.
Un riferimento e una critica ben precisi all’operato della Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals, ente di beneficenza attivo in Galles e in Inghilterra, che certifica con la propria etichetta “RSPCA Assured” i prodotti giudicati – e verificati – come provenienti da allevamenti etici, nei quali gli animali utilizzati vivono – e muoiono – in condizioni quantomeno accettabili e nel rispetto delle leggi.
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Un requisito minimo che il gruppo sostiene non essere realmente rispettato, avendo “riscontrato casi di scarso benessere degli animali” in 45 degli allevamenti ‘certificati’, decidendo così di porre il fatto all’attenzione dell’opinione pubblica in una maniera tanto eccentrica e spettacolare.
Che non esaurisce la battaglia di Animal Rising, che invita ad approfondire la questione sul proprio sito (https://www.animalrising.org/) e a firmare la petizione che accompagna il video che segue.