“Quando si attende il nostro destino, non si riesce a far altro che attendere”, Parola di Paolo Sorrentino, che al Salone del Mobile 2025 firma La dolce attesa, un’installazione che reinterpreta in chiave poetica e immersiva la sospensione del tempo. Un luogo che ricorda certi spazi visionari del suo cinema — da La grande bellezza a È stata la mano di Dio — dove l’attesa non è mai solo un tempo vuoto, ma una dimensione esistenziale.
Quella che Sorrentino racconta qui è una sala d’aspetto che non obbliga all’inattività, ma invita a un viaggio interiore, come una giostra rassicurante dell’infanzia. Un piccolo mondo, dove tutto sembra fermarsi per lasciare spazio al sentire.

È da questa visione sospesa ma carica di significati del Premio Oscar che si accende Design di Luce, lo Speciale de L’Espresso, in edicola da oggi, curato da Emilio Carelli con la consulenza editoriale di Paolo Casicci e con la originale, incisiva cover dell’illustratore Emiliano Ponzi. Un numero da collezione che raccoglie contributi d’autore — tra gli altri anche il regista e scenografo americano Robert Wilson e il fotografo Santi Caleca — e riflette sul rapporto tra luce e immaginazione, tra visione artistica e progetto.
Lo Speciale è stato presentato ieri in occasione di un evento inserito nel calendario ufficiale del Fuorisalone, organizzato da L’Espresso nella House of Action di Milano. Un dialogo aperto tra design, illustrazione e fotografia, animato dai talk con i giornalisti del settimanale e i protagonisti del settore: la direttrice artistica di Outdoora Clara Amodeo, l’illustratrice Lavinia Fagiuoli e i fotografi Luca Santese e Marco P. Valli del collettivo Cesura. L’evento è stato inoltre accompagnato da una performance dal vivo dell’artista SteReal, che ha dato forma al tema della luce in tempo reale su tela.

Design di Luce, tra parole, immagini e visioni. Da oggi in edicola, ma già vivo tra le strade e gli sguardi dei lettori, come un’inquadratura che trova nella luce la sua verità più profonda. “Sì, è solo un trucco”. Come diceva Jep Gambardella, il protagonista de La grande bellezza interpretato da Toni Servillo. Ma nel cinema e nel design, quando quel trucco riesce, quando la luce cade nel punto esatto, accade qualcosa di autentico.
Di Laura Belloli