Commedia romantica e divertente, 30 notti con il mio ex è il nuovo film di Guido Chiesa che vede protagonisti un Edoardo Leo meticoloso e ansioso e una Micaela Ramazzotti un po’ folle alle prese con una relazione difficile che riesce a trovare una propria dimensione alternativa e positiva rispetto alla drammatica condizione della fragilità mentale. Al cinema dal 17 aprile distribuito da PiperFilm e prodotto da Colorado Film in collaborazione con Netflix.
IL FATTO
Bruno (Edoardo Leo) è un uomo ordinato, organizzato e ansioso, da due anni cresce da solo sua figlia Emma, adolescente. Un giorno il medico che ha in cura la sua ex moglie Terry (Micaela Ramazzotti) gli comunica che la donna è pronta ad uscire dalla comunità che la ospita, ma che per un suo graduale reinserimento in società la donna ha bisogno di trascorrere un mese a casa di lui al fianco della figlia. Sebbene riluttante e timoroso, per amore verso la figlia Bruno accetta di ospitare Terry, ma solo per 30 notti, in cui però la sua vita tornerà ad essere stravolta dall’esuberanza e dalla vivace schiettezza della sua ex moglie.
L’OPINIONE
Guido Chiesa, regista e cosceneggiatore con Nicoletta Micheli, sottolinea che 30 notti con il mio ex è un film sulla coppia e in generale sulle relazioni che ci mettono in crisi. E in effetti il tema del disagio mentale è forse affrontato nel film con una certa leggerezza in favore di un racconto romantico che trae spunto dall’originalità di una condizione, la fragilità mentale di lei, per mettere in crisi personaggi e situazioni, dando risalto agli aspetti più divertenti e cercando soluzioni confortanti e positive.
Edoardo Leo e Micaela Ramazzotti riescono ad incarnare bene i due estremi un po’ agli antipodi di una coppia, forse come tante, che cerca un proprio equilibrio, una nuova strada del tutto personale per coltivare un sentimento che di fatto vive nonostante le profonde differenze. In questo senso 30 notti con il mio ex, pur parlando di un tema delicato e complicato come quello della salute mentale, trova in una certa forma di sdrammatizzazione il modo per raccontare l’amore di coppia e le relazioni in generale con un pizzico di spensieratezza e ottimismo.
Un’operazione non nuova al regista Guido Chiesa, autore di commedie come Cambio tutto! (2020), Ti presento Sofia (2018) e Classe Z (2017) che, seguendo lo stesso meccanismo narrativo di 30 notti con il mio ex, scelgono temi sociali attuali e con un discreto grado di problematicità, per restituire storie lievi e dall’esito gradevole. Contribuiscono a questo scopo una luce sempre vivida negli ambienti per la fotografia (curata da Emanuele Pasquet), personaggi di contorno spesso bizzarri e simpatici, come la coppia formata da Beatrice Arnera e Andrea Pisani, del duo comico i PanPers, e l’invenzione di situazioni imbarazzanti nell’ordinario che si trasformano però in momenti di significativa svolta emotiva per i protagonisti.
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Cambio tutto! (2020) e Ti presento Sofia (2018), precedenti film di Guido Chiesa, che mettendo al centro l’aspetto femminile nel primo caso e quello maschile nel secondo proponendo letture alternative e divertenti dei temi relativi alle relazioni nella società contemporanea.