ROMAFICTIONFEST: “CAPITAL”, LA GRANDE, PICCOLA LONDRA

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Tanti personaggi, una sola strada, una grande e complessa città. È Capital: una coinvolgente serie televisiva targata BBC e tratta dall’omonimo romanzo scritto da John Lanchester.

La finestra sul cortile
La finestra sul cortile

Quando parliamo di microcosmi nel cinema o nella TV, esiste un esempio a cui tutti guardano: La finestra sul cortile naturalmente diretto da Alfred Hitchcock. Lì, il nostro James Stewart, con una gamba ingessata, osservava il vicinato attraverso un obiettivo grandangolare. Un vicinato che, come saprete, era rinchiuso in una palazzina con vista sul celebre cortile. Da quel film, molti altri titoli hanno preso spunto da quel canovaccio narrativo e, pur con uno stile completamente differente, sono riusciti a raccontare in uno spazio limitato e definito, i vizi e le virtù di un determinato periodo storico. Fa la stessa cosa, con estrema cura — d’altro canto è un prodotto BBC, la cura è da sempre la loro missione — Capital, serie televisiva inglese che, presentata in anteprima al RomaFictionFest (sezione Concorso), debutterà in patria entro la fine del 2015.

Toby Jones
Toby Jones

Lo show è direttamente tratto dal bestseller di John Lanchester (pubblicato in Italia da Mondadori, collana Oscar Contemporanea, con il titolo Capitale. Pepys Road) e adattato per la TV dal britannico Peter Bowker. Con un cast di spessore per lo più british: Toby Jones e Gemma Jones su tutti, ma anche Rachel Stirling e Lesley Sharp. Capital si districa proprio lungo un’unica ma complessa strada, dove tutti i personaggi abitano, lavorano, vivono. Fino a quando, qualcosa o qualcuno, non lascia loro un messaggio anonimo, diretto, inquietante, e al tempo stesso destabilizzante: «Noi vogliamo quello che avete voi ». L’avvertimento è indirizzato ai personaggi di questa Pepys Road londinese, dove all’interno delle case giostrano amori, segreti, invidie. Ma pure speranze ed anche cattiveria. Tanti personaggi, tante sfumature, tante caratteristiche: Capital è uno specchio della Gran Bretagna moderna. Troviamo il banchiere Roger con sua moglie Arabella. C’è Petunia, una anziana con un terribile male, e ci sono i Kamals, una famiglia musulmana che gestisce un negozio nella via; poi ci sono Quentina, una donna che indirizza, in modo bizzarro, il traffico del quartiere e il polacco Zbigniew, chiamato da tutti Bogdan. Insomma, in Pepys Road, dietro le porte chiuse e le apparenze, si nascondono segreti e paure, verità e tante menzogne. Perché lo show, che deve tanto all’opera originale da cui è tratto, incuriosisce subito lo spettatore che finisce per porsi degli interrogativi riguardo a quale direzione stia prendendo il mondo sia esso racchiuso sotto il cielo di una delle capitali più importanti del mondo o si trovi impresso sulle buche delle lettere, tutte legate da un (im)prevedibile destino che accomuna ricchi e poveri, stranieri o nativi. Nessuno escluso.

 

Damiano Panattoni