Nel giorno dell’ultimo saluto a Ettore Scola, la Casa del Cinema, tra un flusso commosso di amici e colleghi, ha omaggiato il cinema del Maestro con un dibattito sostenuto dalla Rete degli Spettatori per valorizzare e tutelare l’audiovisivo italiano, in sala e nelle scuole.

Chissà come avrebbe commentato Ettore Scola, sempre così riservato e restio all’autocelebrazione, la folla di giornalisti, amici e colleghi radunati da questa mattina alla camera ardente, ospitata alla Casa del Cinema di Roma, per porgergli l’ultimo saluto. Lui che proprio a pochi passi da lì, nel Cinema dei Piccoli, vicino alle giostre del parco di Villa Borghese, si era raccontato a Pif nel documentario diretto dalle figlie Paola e Silvia, Ridendo e scherzando. Ritratto di un regista all’italiana, presentato qualche mese fa alla Festa del Cinema di Roma dove non aveva perso l’occasione per sfoderare la sua ironia e il suo sguardo sempre acuto sul presente e sullo stato del cinema nostrano. Respirando il clima di familiarità, tra le musiche di Armando Trovajoli in sottofondo e le immagini della sua vita sul set che scorrevano sullo schermo della Sala Deluxe, forse gli sarà sembrata una rimpatriata tra amici, da Sophia Loren a Ricky Tognazzi, fatta di abbracci e timidi sorrisi per rimanere fedeli alla sua volontà di essere ricordato con una festa. «Nelle scorse ore abbiamo molto discusso se fosse o meno il caso di riunirci qui oggi », commenta Valerio Jalongo, Presidente della Rete degli Spettatori, all’inizio della conferenza dedicata a promuovere la visione di film di qualità e presentare il programma delle attività 2016, svoltasi questa mattina sempre alla Casa del Cinema, e aggiunge: «confrontandoci, ci siamo convinti che poteva essere un modo laico, tra persone che condividono la stessa passione, di omaggiare Scola ».

E sicuramente, guardando con attenzione ai punti sui quali oggi si è dibattuto, lo stesso Scola avrebbe dato il suo supporto aderendo ad una causa che s’impegna a difendere non solo i diritti dei registi ma, prima di tutto, quelli degli spettatori, permettendo loro di recuperare quei titoli presenti e passati, che sintetizzano il meglio del nostro cinema e spesso relegati nelle videoteche di cinefili o penalizzati da una distribuzione impossibilitata a valorizzarne la presenza in sala e sul territorio. E per il 2016 la Rete degli Spettatori, nata cinque anni fa, lancia la sua sfida di promozione di un cinema come strumento di riflessione e conoscenza, grazie a A Tutto Schermo, manifestazione che si occuperà di promuovere la programmazione di dodici lungometraggi, usciti in sala o presentati ai Festival la scorsa stagione, selezionati da una giuria di giornalisti/critici cinematografici – «Si tratta di film piccoli non nelle intuizioni », ha puntualizzato la giornalista e critica cinematografica Paola Casella, «ma nella distribuzione che li lascia in sala troppo poco » -, e Fuori Orario, progetto realizzato in collaborazione con Minerva Pictures, e finalizzato alla divulgazione del cinema nelle scuole superiori. «Sono della generazione del ’68 e quando c’erano le occupazioni nei licei proiettavamo i film su un grande lenzuolo bianco nella palestra. Eravamo un po’ come i ragazzi del Cinema America. Ma oggi il cinema deve entrarci dalla porta d’ingresso nelle scuole, non come una medicina risolutiva ma più come un vaccino, mostrando, senza illusioni, anche un possibile mondo del lavoro » ha dichiarato Laura Delli Colli, Presidente SNGCI.

Termini come ârieducareâ, âalfabetizzareâ, âinsegnareâ si sono succeduti più volte nel corso della conferenza che ha inoltre permesso di mostrare un esempio pratico di come l’audiovisivo sia uno strumento fondamentale nella formazione di una memoria storica, grazie alla proiezione di Silenzio, corto realizzato Liceo Scientifico âAlbert Nobelâ di Torre del Greco e tra i vincitori della prima edizione del progetto: 1914-2014: Un anno lungo un secolo, indetto dalla Rete degli Spettatori insieme al Ministero dell’Istruzione e dell’Università e della Ricerca e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con l’Istituto Roberto Rossellini – «sono rimasto molto colpito dalla loro conoscenza del mezzo », ha dichiarato il regista/tutor Marco Turco, «credevo che avrei fatto un lavoro propedeutico con loro invece abbiamo lavorato più su come dare un’anima alla storia ». Dei progetti concreti, dunque, finalizzati a riempire quel gap tra la realizzazione di un film e la sua distribuzione sul territorio, dai grandi centri alla provincia, lavorando in sinergia con gli esercenti e promuovendo nelle scuole anche la riscoperta di alcuni classici della nostra storia del cinema – «la scuola dovrebbe rendersi conto », ha sottolineato Daniele Luchetti, «che ha tra le mani una miniera di conoscenza, storica e personale, e anche di piacere » – senza dimenticare la dimensione digitale nella quale siamo immersi, grazie ad una Cinelibrary presente sul sito della Rete degli Spettatori, e un approfondimento sul ruolo sempre più evidente che realtà come Netflix stanno assumendo nel mutamento irreversibile del profilo produttivo dell’audiovisivo.
Manuela Santacatterina
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I film selezionati per il programma A tutto schermo
Film di finzione:
ANTONIA di Ferdinando Cito Filomarino
ARIANNA di Carlo Lavagna
BAGNOLI JUNGLE di Antonio Capuano
BANAT- IL VIAGGIO di Adriano Valerio
BELLA E PERDUTA di Pietro Marcello
LA BELLA GENTE di Ivano De Matteo
LES PONTS DE SARAJEVO (film collettivo)
NON ESSERE CATTIVO di Claudio Caligari
PER AMOR VOSTRO di Giuseppe Gaudino
LA PRIMA LUCE di Vincenzo Marra.
Documentari:
DUSTUR di Marco Santarelli
LOUSIANA di Roberto Minervini
I film selezionati per il programma Fuori Orario:
UOMINI CONTRO di Francesco Rosi (1970)
IL GEBERALE DELLA ROVERE di Roberto Rossellini (1959)
NELL’ANNO DEL SIGNORE di Luigi Magni (1969)
IL CONFORMISTA di Bernardo Bertolucci (1970)
LA CLASSE OPERIA VA IN PARADISO di Elio Petri (1971)