LOCARNO OMAGGIA ALEJANDRO JODOROWSKY CON IL PARDO D’ONORE

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Scrittore, cineasta, regista teatrale, fumettista, saggista, visionario, Alejandro Jodorowsky sarà premiato con un Pardo d’onore Swisscom al 69° Festival del film Locarno. Ingabbiare in una sola definizione il maestro cileno naturalizzato francese sembra quasi offensivo, ma forse l’appellativo di poeta comprende bene tutti gli altri. La sua arte supera i limiti di generi e linguaggi. Il festival ticinese dunque, omaggia Jodorowsky con la proiezione dei suoi migliori film, tra cui La montaña sagradaSanta Sangre e La danza de la realidad, il capolavoro presentato quest’anno alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes che segna il suo ritorno a cinema e poesia. Alla sua premiazione in Piazza Grande seguirà una conversazione con l’autore, aperta a chiunque voglia avvicinarsi al cinema di Jodorowsky. 

Carlo Chatrian, direttore artistico del Festival, commenta così la decisione: «Alejandro Jodorowsky è un artista la cui opera scavalca i confini del cinema e che secondo la tradizione delle avanguardie non separa la vita dalla creazione artistica. Il premio che il Festival gli attribuisce arriva in un momento in cui l’artista franco-cileno sta realizzando un racconto autobiografico per immagini che si pone come un lungo e ininterrotto film, un’opera che entra in dialogo con la sua concezione dell’arte e la sua visione della realtà. Consegnare il Pardo d’onore a Alejandro Jodorowsky significa infine porre l’accento sulla poesia come capacità di oltrepassare l’orizzonte del reale, e ridare voce a quella visionarietà e libertà di espressione di cui oggi si sente un grande bisogno».

«Cosa può fare un artista? Non crea. Trasforma. Noi trasformiamo cose. Solo Dio può creare. Noi siamo trasformatori…non gli “Hollywood transformers”». Figlio d’immigrati russi esiliati in Cile, Alejandro Jodorowsky inizia la sua carriera artistica come marionettista, poeta e regista di teatro. A 23 anni si trasferisce in Francia e si unisce alla compagnia di Marcel Marceau e cinque anni più tardi crea, assieme a Roland Topor e Fernando Arrabal, Panique, un movimento artistico che parte dal surrealismo solo per poi superarlo. «Questa è la vera libertà: essere capaci di uscire da se stessi, attraverso i limiti del piccolo mondo individuale per aprirsi all’universo. Mi piacerebbe che i lettori del nostro libro ammettessero, perlomeno, l’idea del potere terapeutico dell’immaginazione, della quale la psicomagia in fin dei conti, non è altro che una modesta applicazione», scrive Jodorowsky in Psicomagia. Successivamente si trasferisce in Messico, dove, nei diciassette anni seguenti, rivoluziona il teatro d’avanguardia e gira Fando y Lis, El Topo, La montaña sagrada e Santa Sangre, film che lo renderanno celebre negli Stati Uniti e nel mondo intero. Jodorowsky influenza il cinema contemporaneo anche con progetti mai realizzati come Dune, l’adattamento cinematografico del romanzo fantascientifico di Frank Herbert. Jodorowsky realizza poi fumetti creando assieme a Moebius la serie L’Incal e con Juan Gimenez La Caste des Méta-Barons