Prende in prestito il titolo del film che celebrò uno dei più grandi attori del muto, Lon Chaney, il documentario che Francesco Zippel dedica a Gian Maria Volonté. Volonté. L’uomo dai mille volti sarà in concorso a Venezia 81 nella sezione Venezia Classici dedicata ai documentari sul cinema.
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Sono passati trent’anni da quel 6 dicembre 1994, giorno in cui Gian Maria Volonté, probabilmente il più grande attore della storia del cinema italiano, muore in seguito a un malore mentre era sul set de Lo sguardo di Ulisse di Theo Angelopoulos. Un infarto, perché sebbene già non si sentisse bene, Volonté non poteva rinunciare alla verità nel suo lavoro di attore, che considerava una missione politica e intellettuale.
Dopo William Friedkin e Sergio Leone, Francesco Zippel si dedica al racconto di un altro monumento del cinema, una montagna da scalare per molti interpreti che dopo di lui lo hanno guardato come un esempio da seguire.
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E saranno loro, insieme alla famiglia e agli amici, a raccontare l’unicità di Gian Maria, accompagnandoci a scoprire le tematiche che lo hanno definito nel suo cammino artistico e militante.
Partendo naturalmente da Giovanna Gravina Volonté, la figlia che con dedizione assoluta da trent’anni mantiene viva la memoria del padre, facendo anche un lavoro di conservazione e divulgazione dei suoi film, ma anche delle sue idee, anche attraverso il festival La Valigia dell’Attore, che nei suoi vent’anni di attività ha premiato molte delle voci che raccontano il loro personale rapporto con un Volonté.
In ordine sparso: Fabrizio Gifuni, Valeria Golino, Valerio Mastandrea, Marco Bellocchio, Margarethe Von Trotta, Felice Laudadio, Daniele Vicari, Angelica Ippolito, Mirko Capozzoli, Gianna Giachetti, Pierfrancesco Favino, Jean A. Gili, Toni Servillo, Fabio Ferzetti, Gianna Gissi, Giuliano Montaldo.