Tra le tre opere prime della sezione non competitiva Freestyle, l’unica non italiana è l’irlandese Lola di Andrew Legge, un film bellico di fantascienza che offre una sorta di Ritorno al Futuro in chiave politico-filosofica e che spicca tra i 25 film di formato e stile liberi selezionati, dalle serie ai video clip, dai film alla videoarte. Un “abilissimo lavoro di montaggio e trucco dei materiali d’epoca”, come viene presentato, quello del regista e sceneggiatore al debutto nel lungometraggio e dei suoi collaboratori. Una piacevole sorpresa nel programma della Festa del Cinema di Roma 2022.
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IL FATTO: 1940, dal video scoperto nella cantina di una casa di campagna inglese nel 2021 facciamo la conoscenza di due sorelle, Mars e Thom. E’ la prima ad aver ripreso instancabile se stessa e la sorella, e soprattutto l’invenzione di quest’ultima, LOLA, una macchina capace di intercettare le trasmissioni radio e tv del futuro. Scoprendo così non solo David Bowie, Bob Dylan e il rock’n’roll, ma anche gli sviluppi della Seconda guerra mondiale, in piena escalation. Decise a utilizzare la macchina per aiutare l’intelligence militare, dopo l’enorme successo iniziale le due finiscono per distorcere le sorti della guerra… Fino a commettere un errore fatale dalle conseguenze da incubo.
L’OPINIONE: In una fase nella quale sembra finalmente superata la moda – e il conseguente abuso – del cosiddetto Found Footage, l’esordiente Andrew Legge dimostra di saperne sfruttare il buono nel dramma presentato al pubblico italiano, e prima ancora al Locarno Film Festival. Tra spy movie e mockumentary, il suo film è un interessante sci-fi a tema, intelligentemente costruito per far viaggiare nel tempo a basso costo e raccontare una vicenda che dalla Storia sembra in grado di trarre alcune immarcescibili lezioni. Sul valore dell’esperienza, del vivere il momento dato e dell’accettazione delle ferite che ci infligge, oltre che delle regole del gioco. L’ebrezza della possibilità di viaggiare avanti e indietro nel tempo (movimenti per altro organizzati con equilibrio e misura) non poteva dare alla testa delle due protagoniste, attratte dalla possibilità di una rivincita privata e di incidere sul benessere pubblico, ma a quale costo? Qualcosa di più di una distopia in senso stretto, la leggenda dell’Angelo di Portobello diventa uno stuzzicante e gradevole What If, nel quale non vedremo sventolare la bandiera sovietica su Berlino ma che avrebbe meritato ‘migliori proporzioni’ nella citazione finale dello Shining dello scomparso – dalla ‘Nuova Storia’ Stanley Kubrick.
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SE VI È PIACIUTO GUARDATE ANCHE… Dal citato cult di Zemeckis in poi, le ideali videoteche di tutti traboccano di sci-fi movie sulla storia alternativa. E se il Frequency – Il futuro è in ascolto del 2000 resta un classico assolutamente da vedere, sicuramente più in linea con il tono e l’ambientazione del film sono due serie più recenti: la meno celebrata Counterpart (con una notevole Sara Serraiocco a vedersela con J.K. Simmons) e la The Man in the High Castle su Prime Video, che porta sullo schermo La svastica sul sole di Philip K. Dick.
