La giuria popolare della sezione “Per il Cinema Italiano” del Bif&st 2025 presieduta dalla regista Costanza Quatriglio e coordinata da Vincenzo Madaro (direttore del festival Vicoli Corti), ha assegnato i premi del concorso dedicato al cinema italiano, comprendente lungometraggi, mediometraggi, film di finzione e documentari in anteprima.
Premio Bif&st “Per il Cinema Italiano” Migliore Interpretazione
Al cast del film Paura dell’alba di Enrico Masi
Per il lavoro intenso e misurato del gruppo di giovani attori che attraverso una recitazione essenziale, priva di dialoghi e costruita sull’espressività corporea, riesce a trasmettere con forza la tensione emotiva di un episodio doloroso della Resistenza, lasciando emergere la profondità degli esseri umani oltre il tempo e la Storia.
Nell’estate del 1944, durante i 45 giorni della Repubblica Partigiana di Montefiorino, si combatte una guerra civile. Nelle montagne tra Emilia e Toscana avviene il controverso episodio del gruppo di Nello Pini, colpevole di aver ucciso senza processo un gruppo di miliziani fascisti. Attraverso testimonianze dirette, atti performativi e momenti di approfondimento, la Resistenza rivive con la finzione, mentre il passato si intreccia con le immagini di un territorio che ancora ne porta i segni.
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Premio Bif&st “Per il Cinema Italiano” Miglior Regia
Lorenzo Pullega per il film L’oro del reno
Per la dimostrata capacità di coinvolgimento dell’anima spettatrice, da fonte a foce, in una pellicola senza tempo. Pullega, in questo film, mette in scena con sensibilità narrativa un divertente gioco di scenari, energico come la corrente di un grande fiume quale è l’umano e screziato Reno.
Un riconoscimento importante per il regista Lorenzo Pullega, al suo primo lungometraggio, che commenta: “Girare il film è stata un’avventura e spero che con lo stesso spirito il pubblico possa immergersi nelle storie del fiume”.
L’oro del reno è la storia delle storie che si svolgono intorno a un fiume, il Reno italiano. Il compito di viaggiare e testimoniare i racconti ambientati tra presente e passato lungo le sue sponde spetta a un regista che, incaricato da uno strambo circolo locale di realizzare un documentario, si mette in viaggio dalla sorgente alla foce del fiume, raccogliendo appunti e impressioni. A poco a poco, il piccolo viaggio intorno al fiume della sua infanzia, diverrà un cammino onirico ben più vasto nei racconti degli uomini, dove perdersi potrebbe significare ritrovarsi.
Il film è prodotto dalla Mompracem di Pier Giorgio Bellocchio e i Manetti bros. e da Roberto Romagnoli, Lorenzo Pullega, Federico Montevecchi in collaborazione con Rai Cinema con il sostegno della Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission.
Dopo il debutto internazionale all’ultima edizione dell’International Film Festival di Rotterdam ed essere stato presentato in concorso al Bif&st, il film uscirà prossimamente nelle sale distribuito da Europictures.
Premio Bif&st “Per il Cinema Italiano” Miglior film
Per amore di una donna di Guido Chiesa
Per la capacità di raccontare con intensità e raffinatezza una storia che attraversa epoche e terre lontane, esplorando amore, identità e memoria. Per amore di una donna avvolge lo spettatore in un mistero profondo e universale, conducendolo in un viaggio emozionante alla ricerca della verità e delle proprie radici.
Anni ’70. Esther, un’inquieta quarantenne americana, alla morte della madre riceve una lettera: deve trovare una donna vissuta negli anni ’30 in Palestina – all’epoca sotto mandato britannico – che nasconde un segreto sulla sua vita. Arrivata in Israele, Esther è aiutata nella sua ricerca da Zayde, un professore dal passato ingombrante. Anni ’30. Un villaggio di coloni, l’atmosfera di un mondo nuovo. Il contadino Moshe, rimasto vedovo con due bambini, chiama a dargli una mano una giovane donna, Yehudit, che sconvolge la sua vita e quella di altri due uomini, il sognatore Yaakov e il commerciante Globerman. Intrecciando i fili che legano passato e presente, Esther e Zayde scopriranno una sorprendente verità sulle proprie vite.
Racconta Guido Chiesa: “Nel film c’è un mistero che coinvolge due donne, legate da un filo invisibile eppure indissolubile. La vicenda degli anni ’30 è tratta dal romanzo “The Loves Of Judith” di Meir Shalev, uno dei massimi esponenti della letteratura israeliana del ‘900. L’indagine di Esther, liberamente ispirata dal libro, è invece frutto della nostra invenzione e rappresenta, per certi aspetti, il nostro punto di vista di italiani, lontani dalla cultura e dall’esperienza di quegli ebrei che all’inizio del ‘900 lasciarono l’Europa per sfuggire alle persecuzioni, con il progetto di costruire una nuova società, egualitaria e solidale. Eppure, nonostante la distanza che ci divide, in questa storia abbiamo rintracciato qualcosa in grado di interrogarci profondamente, perché, come tutte le grandi storie, tocca temi universali. Temi che ci hanno permesso di intraprendere un viaggio incontro alle diverse facce dell’amore. Mostrando quanto sia doloroso, e allo stesso tempo fondamentale, scoprire la verità della propria storia.
Il film, scritto dallo stesso Chiesa e da Nicoletta Micheli e prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usaiper Colorado Film, Marta Donzelli e Gregorio Paonessaper Vivo film con Rai Cinema, con il sostegno delMIC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, uscirà in sala il 29 maggio distribuito da Fandango.
Queste, invece, le dichiarazioni di Costanza Quatriglio, Presidente della giuria del concorso Per il Cinema Italiano. e Oscar Iarussi, direttore artistico del Bif&st 2025.
“La giuria popolare ha accolto con appassionata curiosità il mix di racconti di finzione e racconti documentari in concorso. Il cinema italiano è vitale ed eterogeneo; 30 persone hanno discusso molto e amato anche film che non sono stati premiati, e credo che per ciascuno sia stata un’occasione di crescita e arricchimento” .
“Il concorso PER IL CINEMA ITALIANO del BIF&ST 2025, con la sua estrema libertà di generi, codici e formati, tra finzione e documentario, è stato seguitissimo in ogni sua proiezione, da un pubblico soprattutto di giovani che si è ordinatamente messo in coda per assistere ai film e agli incontri con gli autori.
Questo dato rivela la vitalità del cinema italiano d’oggi, nonostante le difficoltà produttive del settore negli ultimi mesi e a dispetto del ricorrente luogo comune sulla sua presunta crisi espressiva. In particolare, voglio ringraziare la regista Costanza Quatriglio, presidente della giuria popolare, composta da 30 persone, tra cui 5 studenti del DAMS di Bari, coordinate da Vincenzo Madaro. E naturalmente grazie ai giurati di ogni età e provenienti finanche da altri paesi del Mediterraneo (Egitto, Tunisia), che hanno assolto al loro compito con gioia ed entusiasmo”.