Torino come Hollywood, un’apertura di star e premi

La cerimonia inaugurale del Torino Film Festival 2024 si apre con un suggestivo coro di voci bianche che intona l’inconfondibile tema musicale de Il Padrino, un omaggio a Marlon Brando, a cui la 42ª edizione del Festival dedica una retrospettiva, mentre sullo sfondo del palco del Teatro Regio di Torino il grande schermo proietta le immagini dei suoi film più memorabili.

Giulio Base, direttore artistico, introduce una serata ricca di premi e di grandi nomi prima della proiezione del film di apertura di quest’anno, l’atteso Eden di Ron Howard con Jude Law, Vanessa Kirby, Daniel Brühl, Sydney Sweeney e Ana de Armas. Un anno intenso di preparazione (“oltre seimila i film visionati”) che ha portato alla realizzazione di una manifestazione cinematografica aperta a tutti, dice il regista neo direttore del Festival, per “un cinema che non dimentica nessuno”.

Matthew Broderick è il primo ospite a salire sul palco e a ricevere il Premio Stella della Mole. A lui Base chiede di condividere con il pubblico i suoi ricordi del film interpretato al fianco di Marlon Brando, Il boss e la matricola (The Freshman, 1990): “Ricordo che la prima volta che lo incontrai lui era in ritardo per le prove – racconta Broderick – Quando la porta si aprì apparve un uomo in tuta da ginnastica con una specie di cappello da cowboy e occhiali da sole, era Marlon Brando, che si mise in ginocchio per scusarsi del ritardo”.

Matthew Broderick con il Premio Stella della Mole
Sarah Jessica Parker sfila sul red carpet

Ma il ricordo più simpatico riguarda l’inaspettato bacio sulle labbra in perfetto stile Padrino che Brando gli diede in una scena del film: “Sì ho avuto questa opportunità. È stato meraviglioso!” scherza l’attore, suscitando le risate della moglie Sarah Jessica Parker, presente in sala e al suo fianco sul red carpet. Vero bersaglio della serata però è proprio Ron Howard, che dal pubblico è diventato l’oggetto delle attenzioni degli attori premiati in un coro di “scegli me” cominciato da Broderick, che certamente deve aver divertito il regista due volte premio Oscar.

Rosario Dawson, che ha da poco terminato le riprese di un film con Milla Jovocich, Midnight, da lei stessa prodotto insieme a diversi documentari e la seconda stagione di Ashoka, riceve il Premio stella della Mole. Una carriera nel cinema cominciata da giovanissima quando aveva solo 15 anni, inizialmente pensava di diventare ingegnere civile o biologa marina, “volevo fare qualcosa che amavo – dice l’attrice –, poi mi sono innamorata di una professione che pensavo mi avrebbe rovinato la vita, ma l’ho trasformata in qualcosa di migliore”.

Rosario Dawson

Sul palco Giulio Base chiama poi un italiano, quella che lui definisce “la più grande stella italiana che abbiamo”, Giancarlo Giannini. Accolto con una più che calorosa standing ovation da parte del pubblico presente al Teatro Regio di Torino, Giannini racconta di quando tramite Coppola conobbe Marlon Brando, il quale si complimentò di lui con il regista. “Gli chiesi quale fosse il suo segreto. ‘Non leggere i copioni’ rispose lui. Insomma, io ho sbagliato tutto – scherza Giannini –, ma da personaggi come Brando ho capito qualcosa”.

Lucia Borgonzoni consegna il Premio Stella della Mole a Giancarlo Giannini al fianco del direttore artistico Giulio Base

Sul palco Giulio Base chiama poi “la stella delle stelle”, Sharon Stone, che fa il suo ingresso attorniata da un mantello di rose rosse che circonda un abito scintillante dalle venature dorate. Di lei il regista sottolinea l’intelligenza, nota per essere molto al di sopra della media, e Stone commenta: “Questo mi ha spinta ad impegnarmi di più sulle crisi globali, sulle risoluzioni delle Nazioni Unite. Collaboro anche con l’organizzazione della Sanità Mondiale. Considerando tutta la sofferenza mentale che affligge la popolazione globale penso che dovremmo tutti trattarci a vicenda con maggiore compassione”.

Sharon Stone riceve il premio Stella della Mole e lancia un appello in favore di quel cinema che racconta storie importanti, divertenti e in grado di incidere sul mondo. Ma anche lei poi si rivolge scherzosamente a Ron Howard e gli dice: “Mi stupisco che tu non abbia ancora chiamato me!”.

Carlo Chatrian, Direttore del Museo del cinema di Torino, premia Sharon Stone

Prima di dare inizio alla proiezione che apre ufficialmente la 42ª edizione del Torino Film Festival, è infine Ron Howard a parlare. Si è innamorato del cinema da bambino, quando iniziò a recitare nei primi film e presto ha compreso che diventare regista era il suo vero sogno. “Fare film, specialmente quelli più sfidanti dal punto di vista delle emozioni o dei valori o delle difficoltà, è una sorta di avventura che porta a stare così vicini agli altri da sentire tutti come amici”, dice il regista.

Emozionato per la première del suo nuovo film, Eden, Howard annuncia finalmente e ufficialmente l’apertura del 42° Torino Film Festival.

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