Tra i numerosi viaggi nel tempo che ci propone il 42° Torino Film Festival c’è anche quello nella stagione dei cosiddetti “musicarelli”, le commedie italiane che, segnatamente tra gli anni ’50 e i primi ’70, vedevano cantanti di successo in trame leggere che fungevano soprattutto da pretesto per mettere in scena e lanciare i loro nuovi singoli e album. Come nel caso di Quando dico che ti amo (1967, in proiezione il 29 novembre ore 19 al Cinema Romano per la sezione Lo Zibaldone), dall’omonima canzone del protagonista Tony Renis (alias Elio Cesari), scritta con Alberto Testa e arrivata seconda al Festival di Sanremo (nell’edizione del tragico suicidio di Luigi Tenco).
La storia del film è già sostanzialmente tutta contenuta nei versi del brano: «Fino a ieri sono stato uno che / S’era sempre divertito e niente più / Ma adesso no / Non sono più così / Questa volta giuro che / È veramente amore». Al centro infatti abbiamo le peripezie di un cantante (Tony Renis, che qui esegue anche Uno per tutte e Prima di domani), impegnato a frequentare ben sei ragazze contemporaneamente: ma i nodi verranno al pettine e il giovane rischierà di perdere l’unica di cui è davvero innamorato, ovvero Sandra, ruolo affidato ad Alida Chelli, che nel film interpreta la canzone Il senno di poi.
E nel cast troviamo molte altre star della nostra musica leggera (e non solo), alle prese con ulteriori pezzi della colonna sonora: Annarita Spinaci (per il brano Ciao caro), Enzo Jannacci (El portava i scarp del tennis), e, nella parte di sé stessi, Jimmy Fontana (che si cimenta ne La mia serenata), Lucio Dalla (con due canzoni, Passerà passerà e Bisogna saper perdere) e Caterina Caselli (per Sono bugiarda), nel cui pubblico vediamo ballare anche Pippo Franco.
Quando dico che ti amo si segnala anche per essere l’ultima regia cinematografica di Giorgio Bianchi (1904-1967), già attore ai tempi del muto e poi regista e sceneggiatore di oltre 40 lungometraggi, tra cui Lo scocciatore (Via Padova 46), Il conte Max e Il moralista (tutti e tre con Alberto Sordi), Totò e Peppino divisi a Berlino e Sedotti e bidonati con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.