Oggi in concorso: l’iraniano The Last Act, il tunisino L’aiguille e l’americano Ponyboi

In questa pagina:

  • The Last Act di Paymon Shahbod
  • L’aiguille di Abdelhamid Bouchnack
  • Ponyboi di Esteban Arango

 

The Last Act

Iran 2024, 86’

Dopo un’assenza dovuta alla malattia della figlia, la star del cinema Farzaneh torna al cinema per interpretare il ruolo di una donna in cerca della figlia perduta. Insieme con la troupe, Farzaneh si mette in viaggio per raggiungere il luogo dove girare la scena dell’incontro con la figlia e proprio mentre si trova in autobus riceva la notizia che la sua vera figlia è scomparsa… Il marito vorrebbe che Farzaneh tornasse a casa, ma questa decide di restare sul set, nonostante la preoccupazione e i conflitti con il regista… Cosa unisce l’attrice al ruolo che deve interpretare?

Il regista, Paymon Shahbod

(Iran) ha studiato cinema al De Anza College alla fine degli anni ’90 mentre lavorava nel campo tecnologico nella Silicon Valley. Nel corso degli anni ha realizzato vari cortometraggi e documentari e scritto diverse sceneggiature affinando la sua arte ed esplorando diversi aspetti del cinema. Nel 2020 è tornato a pieno titolo al cinema scrivendo il suo primo lungometraggio, The Last Act, poi terminato quattro anni più tardi. Ha inoltre pubblicato saggi sul cinema, tra cui il recente Montage, Realism and Cinema. “La lettura di Yasmina Reza e di Edward Albee, tra gli altri, mi ha ispirato a scrivere un dramma che si svolge per lo più su un autobus, affronta i tratti umani fondamentali ed è stratificato in modo da interessare un pubblico più ampio – racconta – I film dei realisti iraniani ed europei mi hanno ispirato a sperimentare con le lunghe riprese provate e a far emergere le sfumature emotive e i crescendi vissuti dai personaggi femminili principali. La collocazione della narrazione su un autobus si prestava a un luogo più intimo per mostrare l’intensità e il realismo del viaggio dei personaggi”.

 

L’aiguille

Tunisia 2024, 115’

Una giovane coppia tunisina si trova di fronte a una decisione cruciale dopo la nascita del loro bambino intersessuale: hanno tre giorni per decidere il genere del bambino.

Il regista, Abdelhamid Bouchnack

(Tunisi, 1984) ha studiato presso la Scuola superiore di Scienze e tecnologie del design di Tunisi (ESAC) a Gammarth. Successivamente ha frequentato l’Università di Montreal, dove si è laureato in cinema. Nel 2018, ha diretto il suo primo lungometraggio, Dachra un film horror. Il film ha ricevuto il plauso della critica ed è stato successivamente selezionato per la Settimana Internazionale della Critica al Festival del Cinema di Venezia. «Il tema dei bambini “intersessuali” è uno dei più delicati all’interno della società araba e in particolare di quella tunisina – spiega – La Tunisia, che si presenta come un paese arabo moderno e all’avanguardia in materia di libertà personali, purtroppo non lo è altrettanto riguardo alla questione dei bambini intersessuali. Nel 2023, infatti, nessuna legislazione protegge questi bambini dalle possibili mutilazioni compiute volontariamente dai genitori, i quali sono guidati sia da consigli di natura medica o religiosa, sia, soprattutto, dalla pressione di una società che vede questi bambini solo come una specie di maledizione. Una società che non riesce ancora ad accettare la propria diversità. Avere un bambino intersessuale in Tunisia rappresenta una vergogna per la maggior parte dei genitori».

 

Ponyboi

Usa 2024, 103’

New Jersey, durante San Valentino. È una giornata intensa per il sex worker Ponyboi quando apprende che suo padre, con cui ha interrotto i rapporti, sta morendo. La pessima notizia riporta alla mente i vecchi ricordi della sua infanzia vissuta da persona intersessuale all’interno di una tradizionale famiglia salvadoregna. Le cose peggiorano ulteriormente quando un affare di droga va storto, costringendo Ponyboi a prendere una decisione drastica e lasciare New Jersey per salvarsi dalla mafia.

Il regista, Esteban Arango

(Bogotá, Colombia) è un regista e sceneggiatore attivo nel cinema, nella televisione, nei videoclip musicali e nella pubblicità. Blast Beat, il suo esordio alla regia, ha avuto la sua première al Sundance Film Festival nel 2020 ed è stato distribuito da Sony Pictures e Vertical Entertainment in alcuni cinema degli Stati Uniti e su piattaforme digitali in tutto il mondo. Ponyboi è il secondo lungometraggio di Arango. Il suo approccio lirico alla regia si può vedere anche al di fuori dei suoi film narrativi. Ha infatti diretto videoclip, promo e spot pubblicitari per clienti tra cui Discovery, Nbc, Telemundo e Fifa. «Ponyboi non solo darà forza alla comunità intersex ma a tutte le persone emarginate – afferma –  Il mio obiettivo è realizzare un film per le persone BIPOC, la comunità LGBTQIA+ e chiunque abbia mai sentito di non appartenere alla maggioranza. Ponyboi invita a riprendere il controllo della propria vita, trovare la redenzione e seguire il percorso di recupero personale. Nel film, Ponyboi deve confrontarsi con il suo passato per liberarsi dalle catene autoimposte da una vita distruttiva. Alla fine del film, desiderio che il pubblico si senta elevato al di sopra della propria sofferenza, in uno spazio in cui l’auto-realizzazione sia finalmente possibile».

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