Julia Ormond e Joe Cortese: «Here’s Yianni! una film umano sulla malattia, la vita e l’amore»

Presentato fuori concorso il film della greca Christina Eliopoulos

«Questa è la storia di mia madre e di mio padre, due immigrati greci che negli Stati Uniti hanno avuto quella che si può considerare una vita benedetta, fatta di lavoro e tanto amore». Christina Eliopoulos porta al Torino Film Festival il suo Here’s Yianni!, un film incredibilmente personale, ispirato agli ultimi anni di vita di suo padre, colpito dalla demenza senile, ma mai lasciato solo dalla moglie. «Mia madre ha cercato ogni giorno di rendere la sua vita un po’ più luminosa, di sorridere nonostante le sfide e le lacrime. Mi ha insegnato che ogni singolo momento è prezioso e che la vita, per quanto amara, può anche essere dolce». 

Un omaggio ai suoi genitori, sì, ma anche un modo per «aiutare qualcuno che sta vivendo la stessa situazione» racconta la regista, nel combattere una malattia «che ti porta via le persone un po’ alla volta» ed è sempre più dilagante, come sottolinea anche Joe Cortese, che nel film interpreta proprio il papà. «Mi ha attratto il fatto che si trattava di un ruolo diverso, basato su una persona reale e su una malattia che oramai colpisce credo una persona su tre. Recitativamente parlando – ha spiegato Cortese – è stato bello interpretare più ‘persone’, un uomo affetto da demenza, un padre, un finto conduttore. Ma la cosa più importante è che questo è un film sulla vita e sull’amore. E la vita è amore, niente di più».

Al suo fianco, nei panni della resiliente e amorevole moglie, c’è Julia Ormond. Anche per lei si è trattato di un’esperienza molto positiva, anche se un po’ intimidatoria all’inizio: «Avevo già interpretato personaggi ispirati al reale, ma l’idea di farlo di fronte alla vera figlia è stato pauroso. Poi ho capito che in realtà era estremamente utile perché nessuno poteva darmi spiegazioni meglio di Christina».  

Julia Ormond e Joe Cortese in una scena di Here’s Yianni!

«Con Joe ci siamo sentiti molto naturali come coppia» aggiunge l’attrice inglese, star degli anni ’90 grazie a film come Vento di Passioni e Sabrina. «Tra di noi è scattato qualcosa non appena ci siamo calati nei personaggi. Anche Kevin Pollak e Rosanna Arquette sono stati magnifici». Oltre alla demenza, in Here’s Yianni! c’è il tema della migrazione. «È la storia difficile di un migrante che ha dovuto attraversare l’oceano in una barca. Qui in Italia siete in prima linea nell’affrontare quest’argomento, con tutti i migranti che muoiono in mare. Per me la scena in cui Yianni ricorda quei momento è stata una gelata di freddo che nemmeno un bagno caldo può togliere via. Mi ha toccato nel profondo». 

L’ospitata al Torino Film Festival ha dato l’occasione anche per parlare di alcuni film più iconici della carriera della Ormond, tra cui The Baby of Mâcon di Peter Greenaway. «Peter è un regista che si concentra tantissimo sulle scene e sull’allestimento. Per le scene di nudo abbiamo fatto moltissime prove, ricordo che lui non faceva altro che masticare caramelle gommose! Se avesse avuto un budget maggiore, sarebbe uscito ancora meglio. Quando lo proiettarono a Cannes sbagliarono il titolo nel catalogo scrissero The Baby of Bacon invece che Mâcon… e il proiettore si ruppe durante la scena dello stupro. Ma per me è stato un film straordinario sul potere della verginità». 

Julia Ormond in The Baby of Mâcon (1993)

Add to Collection

No Collections

Here you'll find all collections you've created before.