Un’altra star internazionale è pronta ad illuminare il Torino Film Festival. Dopo Sharon Stone, Angelina Jolie ed Emmanuelle Béart oggi è il giorno di Julia Ormond, attrice britannica nota per aver lavorato con registi del calibro di David Lynch, Steven Soderbergh e David Fincher, con quest’ultimo in uno dei suoi ruoli (recenti) più celebri, quello di Caroline, la figlia di Cate Blanchett, ne Il curioso caso di Benjamin Button.
Ormond sarà a Torino per ritirare il Premio Stella della Mole e per presentare il film fuori concorso Here’s Yianni! della regista greco-americana Christina Eliopoulos.
Questa l’accoglienza scritta sui social del Torino Film Festival per accogliere l’attrice:“Siamo entusiasti di annunciare che l’amatissima Julia Ormond, icona del cinema per il suo talento e la sua versatilità, sarà al 42° Torino Film Festival! Dalla sua carriera straordinaria, a grandi film e serie tv, torna sul grande schermo con Here’s Yanni!, un film fuori concorso diretto da Christina Eliopoulos, che verrà presentato in anteprima internazionale”.
Here’s Yianni!, un film tra amore e memoria
In Here’s Yianni! seguiamo la coppia Yianni e Plousia (Joe Cortese e Julia Ormond) gestire una tavola calda a conduzione familiare nel New Jersey. Dopo quarant’anni di matrimonio, però, Plousia ha notato che suo marito non è più lo stesso. Un giorno, Yianni si rifugia in un mondo parallelo, un reame della sua mente frammentata dove immagina di essere il conduttore di un talk show notturno. Nello show compaiono come ospiti i clienti e i membri dello staff della tavola calda. Plousia scopre che Yianni è affetto da demenza, ma nasconde la malattia ai colleghi e ai loro migliori amici (Kevin Pollak e Rosanna Arquette). Con il peggiorare delle condizioni di Yianni, Plousia diventa la sua unica cura e il suo unico sostegno. Quando una donna e suo figlio di sette anni si trasferiscono nella casa di fronte, Yianni è convinto che il bambino sia il figlio che lui e sua moglie hanno perso trent’anni prima.
«Here’s… Yianni! è ispirato alla storia dei miei genitori greci, due sognatori quasi senza un soldo che emigrarono dalla loro terra natale e si innamorarono sulla passeggiata di Asbury Park, nel New Jersey» ha raccontato la regista Christina Eliopoulos. «Un giorno, mentre combatteva contro la demenza, mio padre s’immaginò di essere Johnny Carson. Mia madre, il suo primo amore, fu accolta come un’ospite speciale dello show che si svolgeva nella sua mente. Lei, con gioia, accettava di partecipare, seduta accanto a lui, mentre la intervistava. Io e mia madre ci chiedevamo spesso se quello show fosse una sorta di deposito per i suoi ricordi in dissolvenza o se servisse a placare i tormenti della sua mente frammentata. Negli ultimi anni della sua vita, mia madre divenne la fiera protettrice e l’ancora di salvezza di mio padre. Quando lui si ritirava sempre di più nel suo mondo interiore, lei lo seguiva lì dove lui si trovava. Era determinata a non permettere che alcuna difficoltà o malattia li privasse, anche solo per un secondo, della gioia. Per papà il passato era ormai una terra straniera e così mamma celebrava il nuovo uomo del presente. Creava nuovi ricordi per sé, per papà e per me. Ripetutamente, mi ricordava un vecchio detto greco: “La vita può essere amara. Ma l’amore può renderla dolce”».
Julia Ormond: dagli esordi all’Emmy, il viaggio di un’icona del cinema
Julia Ormond mancava dal grande schermo da tre anni, dal film di Barry Alexander Brown, Il colore della libertà. Nello stesso anno, è apparsa in 11 episodi di The Walking Dead: World Beyond, la serie spin-off di The Walking Dead ambientata dieci anni dopo l’apocalisse.
L’ascesa della Ormond comincia negli anni Novanta, precisamente nel 1993, quando recita nel suo primo film, Il bambino di Mâcon, per la regia di Peter Greenaway. In seguito inizia una promettente carriera hollywoodiana, che la vede al fianco di Brad Pitt in Vento di passioni, di Richard Gere e Sean Connery ne Il primo cavaliere e di Harrison Ford nel poco fortunato Sabrina, ruolo che fu di Audrey Hepburn nell’omonimo film del 1954.
Negli anni seguenti torna a lavorare in Gran Bretagna, prendendo parte a variate produzioni televisive e si dedica al cinema indipendente. Nel 2006 ottiene una parte in Inland Empire – L’impero della mente di David Lynch, mentre nel 2008 lavora per Steven Soderbergh in Che – Guerriglia e per David Fincher nel già citato Il curioso caso di Benjamin Button dove ritrova Brad Pitt. Tra il 2007 e il 2008 ha girato La Conjura de El Escorial insieme a Jason Isaacs. Dopo un periodo di piccoli ruoli e alcuni insuccessi, le luci della ribalta arrivano nel 2010 quando si aggiudica il Premio Emmy come miglior attrice non protagonista in una miniserie o un film TV con Temple Grandin – Una donna straordinaria ed è protagonista di L’uomo sbagliato.