Un programma preciso, fatto di sezioni ben delineate e con un numero di film importante, 120, ma non eccessivo. Un concorso davvero internazionale. La presenza di grandi star come non se ne vedono che molto, molto di rado in Italia, Venezia esclusa. E la scelta di rassegne e mostre di contorno ad arricchire e completare l’offerta: al via della sua 42esima edizione, il Torino Film Festival si presenta davvero rigenerato dalla cura Giulio Base, il nuovo direttore artistico, per altro torinese di nascita e formazione. E l’annuncio, giunto ieri, che all’apertura di ieri sera con Ron Howard e il suo Eden si aggiungerà domani niente meno che Angelina Jolie con l’anteprima di Without Blood, il suo film da regista tratto da una storia del torinese Alessandro Baricco, rappresenta davvero la ciliegina (ma il termine più corretto dovrebbe essere “ciliegiona”, e ci scusino i puristi) di un cartellone che porta il Tff nell’Olimpo del festival europei. Ed è una buona notizia non solo per la città piemontese, dove è attiva per altro una Film Commission capace come poche altre di attrarre investimenti in storie audiovisive da tutta Italia, dall’Europa e dal mondo, ma per tutto il sistema cinema del nostro Paese, per altro rappresentato al Festival da una pattuglia di titoli legati a novità autoriali di genere e per le storie raccontate. Ora è il momento di godersi il 42esimo Tff, facendo squadra e contribuendo tutti alla sua migliore riuscita: i protagonisti, gli organizzatori, il pubblico, la stampa. E’ ciò che si propone di fare il nostro Daily, che presenterà e racconterà per otto giorni tutti gli aspetti del 42esimoTff. Senza dimenticare, appunto, le iniziative collaterali, tra cui quelle attive grazie al Museo del Cinema di Torino, organizzatore del Tff e che per l’occasione propone tra le altre una rassegna di grandi foto e storie audiovisive firmate da un altro grande piemontese: Daniele Segre. Di cui vi parliamo più giù.
Gli ingredienti di un grande festival
