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- Nina di Andrea Jaurrieta
- Under the Grey Sky di Mara Tamkovich
Nina
di Andrea Jaurrieta
Spagna, 2024 110’
Nina decide di tornare nella città costiera dove è cresciuta, con un fucile a pompa nella borsa e un obiettivo chiaro: vendicarsi di Pedro, un famoso scrittore a cui la città ora rende omaggio. Questo ritorno alle sue origini e ai ricordi del passato e l’incontro con Blas, un amico d’infanzia, la porteranno a chiedersi se la vendetta sia davvero l’unica opzione.
La regista, Andrea Jaurrieta
(Pamplona, Spagna, 1986), regista e sceneggiatrice, ha debuttato con Ana de día, di cui è stata anche produttrice, partecipando a oltre 30 festival internazionali, tra cui Bafici e Málaga, vincendo dodici premi e ottenendo la nomination come miglior regista emergente ai 33° Premi Goya nel 2019. Assistente alla regia di Pedro Almodóvar per Julieta, ha realizzato cortometraggi proiettati in vari festival internazionali, mentre le sue videoinstallazioni sperimentali sono state esposte in tutto il mondo. Dal 2019 è membro dell’Accademia delle arti e delle scienze cinematografiche di Spagna. Nel 2020 ha fondato la sua casa di produzione, Lasai Productions, con l’intento di continuare a realizzare i propri film e sostenere i progetti di registe emergenti. «Con Nina voglio prima di tutto parlare di abusi e riflettere sui limiti del consenso – dichiara – Un tema che attraversa le barriere culturali e colpisce tutte le società in modo trasversale. A mio avviso, c’è la necessità di affrontare questo tema da un punto di vista femminile diverso dal solito. Ovvero, non adottando la prospettiva della vittimizzazione ma affrontando la complessità psicologica e sociale che caratterizza questo tipo di relazione».
Under the Grey Sky
di Mara Tamkovich
Polonia 2024, 81’
«Under the Grey Sky è un tentativo di riflettere su come la protesta del 2020 in Bielorussia abbia spostato il paradigma dalla stagnazione autoritaria al terrore aperto e di esaminare le modalità per sopravvivere a questa situazione. Abbiamo assistito a una straordinaria e stimolante esplosione di determinazione e audacia segnata dalla forte convinzione che il cambiamento in Bielorussia sia possibile; un momento che alcuni definiscono come la vera nascita della nazione bielorussa». Così la regista Mara Tamkovich racconta il suo film d’esordio.
La regista Mara Tamkovich
Regista e sceneggiatrice polacco-bielorussa, ha studiato giornalismo all’Università di Varsavia e regia cinematografica alla Warsaw Film School e alla Wajda School. Per quasi dieci anni ha lavorato come giornalista per una Tv e radio bielorussa indipendente, trasmettendo dall’estero per fornire informazioni non censurate ai bielorussi. Come filmmaker, si concentra su temi socialmente rilevanti e profondamente legati alla realtà. I suoi cortometraggi sono stati proiettati e premiati in numerosi festival in Polonia e all’estero. Under the Grey Sky è il suo lungometraggio d’esordio. È inoltre parte dell’Associazione dei registi polacchi e dell’Accademia del cinema indipendente bielorusso.