In questa pagina:
- Due sorelle di Antonio De Palo
- Fine di Octavian Saramet
- The second child di Luo Runxiao
- Bail Bail di Sabrine Brodeur-Desrosiers
- Walk in di Park Han-eol
- A brighter summer day for the lady avengers di Birdy Wei-Ting Hung
Due sorelle

Italia 2024, 19’
Sarà è un’adolescente dal passato problematico. Una fredda sera d’inverno scappa dalla comunità in cui vive per salvare sua sorella dalla schiavitù sessuale a cui l’ha sottoposta il padre. La scoperta della mostruosità indurrà Sara a combattere per la libertà.
Il regista,Antonio De Palo
Antonio De Palo (Molfetta, Italia) dopo la Laurea in scienze della comunicazione si diploma in regia cinematografica presso l’Accademia europea di cinema e televisione Rosebud di Roma. Nel 2019 è tra i 10 talenti selezionati alla seconda edizione del Media Talents on Tour organizzato da Europa Creativa MEDIA. I suoi cortometraggi sono stati selezionati in più di trecento festival e nel 2021 le attrici Valeria Solarino e Claudia Potenza, protagoniste del suo Le abiuratrici (2020), hanno vinto il premio per le attrici dell’anno ai Corti d’argento. Ha inoltre lavorato con interpreti come Giorgio Colangeli, Michele Venitucci, Lidia Vitale, Valentina Carnelutti, Lino Guanciale, Maria Di Biase e Vittoria Schisano. Al momentosta sviluppando il il suo primo lungometraggio, Il paese.
“Due sorelle porta alla luce la dura realtà sociale delle zone più emarginate della Capitanata, nel cuore del sud Italia – racconta – In un territorio segnato da emarginazione e violenza e aggravato dall’ombra minacciosa della mafia, la storia si concentra sull’esperienza di due sorelle costrette a confrontarsi con una violenza familiare dilaniante, in un contesto che rischia di trasformare l’assuefazione e indifferenza alla violenza in complicità mostruosa. La lotta delle protagoniste per sopravvivere e trovare una via d’uscita diventa il fulcro della narrazione, un tentativo disperato di rompere le catene dell’oppressione che mette alla luce le ingiustizie di chi vive ai margini di questo contesto sociale così compromesso. Due sorelle offre uno sguardo spietato sulle ferite di questa terra, senza timore di affrontare la verità nuda e cruda, affinché possa essere finalmente affrontata“.
Fine

Romania, 2023, 15’
In un remoto villaggio della Romania, le sorelle Liliana e Mihaela crescono presso la nonna Elena, donna severa e devota che costringe le nipoti a seguire una rigida educazione religiosa. Quando Liliana raggiunge l’età da matrimonio, Elena favorisce il fidanzamento tra la ragazza e un coetaneo del posto, causando così la gelosia di Mihaela, legatissima alla sorella. La tensione sfocia in una accesa discussione che lascia Mihaela sgomenta e la spinge a cercare conforto nel prete del villaggio, per lei unica fonte di sostegno in un mondo opprimente.
Il regista, Octavian Saramet
Octavian Saramet (Romania), regista e montatore, dopo aver studiato teatro ha deciso di intraprendere la carriera cinematografica. Come montatore ha lavorato a diversi cortometraggi, tra cui uno nominato al Festival di Transilvania, mentre come regista ha diretto corto di laurea Samodiva, selezionato per il Short Film Market al Festival di Clermont Ferrand, e il corto documentario Thy Will Be Done, presentato all’Astra Film Festival nel 2023.
“L’educazione sessuale è poco affrontata in Romania, specialmente nelle aree rurali – sottolinea – Con il mio film propongo così un incontro tra fede e intimità: da un lato l’intimità fisica, dall’altro quella spirituale. La situazione familiare che racconto non è esemplare: i genitori hanno abbandonato le figlie lasciandoli in custodia a nonni, o forse sono andati all’estero per lavorare o ancora li hanno lasciati perché non erano pronti a diventare genitori o perché si sono separati… In ogni caso, la situazione ha generato un conflitto generazionale, dal momento che gli anziani faticano ad adattarsi ai nostri tempi avendo concetti di vita diversi e ormai datati. La veste clericale diventa così una sorta di nascondiglio, uno scudo di confessione dove non c’è pregiudizio, ma solo aiuto“.
The second child

Cina 2024, 20’
La vita di Meng Qin ruota attorno a quella del figlio, affetto da una rara malattia genetica. Mentre la Cina si sta adattando alla nuova politica del secondo figlio, Meng Qin, già incinta di quattro mesi, non sa come dare la notizia della nuova gravidanza.
Il regista, Luo Runxiao
Luo Runxiao (Cina, 2000) è uno studente della Tisch School of the Arts della New York University. Il suo cortometraggio d’esordio Hair Tie, Egg, Homework Books (2021) è stato selezionato alla Mostra di Venezia e a seguire in più di sessanta festival internazionali, rendendo Runxiao il più giovane regista cinese della storia a essere selezionato in uno dei tre principali festival cinematografici europei.
Bail Bail

Canada 2024, 13’
Mentre firmano il loro nuovo contratto di affitto, due amiche coinquiline capiscono che la nuova padrona di casa sta in realtà cercando di sfrattarle illegalmente. E decidono così di combattere fino all’ultimo sangue per mantenere il loro appartamento. Umorismo, violenza, kung fu in stile western, nel bel mezzo della stagione festiva… e della città di Montreal.
La regista, Sabrine Brodeur-Desrosiers
Sabrine Brodeur-Desrosiers (Canada) si è laureata in produzione cinematografica presso la Concordia University e ha ottenuto un master in recitazione presso il Drama Center di Londra e un certificato professionale in scrittura per lungometraggi presso l’Institut national de l’image et du son di Montréal. Durante i suoi studi, ha avuto l’opportunità di esibirsi al Globe Theatre di Londra e al Teatro Evgenij Vachtangov di Mosca. Ha scritto e diretto oltre quindici cortometraggi e un lungometraggio, proiettati in diversi festival di tutto il mondo. Ha vinto vari premi, tra cui il Crystal Bear alla Berlinale con il corto Juste moi et toi e il Grand Prix Canadian al festival canadese di cortometraggi Regard e ha inoltre ottenuto due nomination ai Canadian Screen Awards. Al momento è impegnata nella scrittura dei lunghi Les Éphémères e Noémie la nuit.
“Il fenomeno della “renoviction” (la pratica, cioè, di sfrattare la gente con la scusa del rinnovo di un appartamento), presente a Montreal e in tutto il mondo, è il tema principale del film – afferma – Abbiamo deciso di puntare sul sentimento di ingiustizia: volevamo rappresentare la battaglia che molti inquilini devono affrontare per mantenere il loro appartamento; una battaglia che diventa una metafora per esprimere l’ingiusta violenza che molti subiscono. Per il film cercavamo una certa libertà stilistica che ci consentisse di mettere in scena momenti leggermente surreali, immergendo lo spettatore nel mondo interiore dei protagonisti. Per questo direi che non è un film naturalistico, anche se in primo piano ci sono soprattutto i sentimenti“.
Walk in

Corea del Sud, 2025, 15’
J scopre che sulle ceneri del marito cresce della muffa. Quando prova a cospargere il cibo con quella muffa, questo inizia a muoversi alla ricerca di altro cibo. E quando invece mette il cibo ammuffito nella vasca da bagno, qualcosa poca alla volta comincia a crescere.
La regista, Park Han-eol
Park Han-eol (Corea del Sud, 1998) nel 2022 si è laureata in linguistica presso la Korea University e successivamente presso la Korea Academy of Film Arts, specializzandosi in animazione. Walk In è il suo primo corto animato.
A brighter summer day for the lady avengers

Taiwan 2024, 12’
Taiwan, anni ’80. Una calda giornata estiva, il succo d’anguria. Il risveglio sessuale di un’adolescente tra i sogni di celluloide in un cinema locale.
La regista, Birdy Wei-Ting Hung
Birdy Wei-Ting Hung (Taiwan), laureatasi presso la San Francisco University’s School of Cinema, i suoi corti, video- saggi e video musical sono stati esposti presso il Berkeley Art Museum e il Pacific Film Archive e mostrati al Fantastic Fest di Austin e al San Francisco IndieFest. È stata inoltre vincitrice del premio Student Academy Award nella categoria Alternative/Experimental. I suoi saggi di ricerca sono stati pubblicati su “cinemedia” e “MAI: Feminism & Culture” e nel volume Abject Pleasures in the Cinematics.