Piero Messina e la complessità della Sicilia nella serie L’Ora – Inchiostro contro piombo

In Sicilia la verità è come la nebbia, più ti ci avvicini più non vedi niente”, dice un personaggio ne L’Ora – Inchiostro contro piombo, la miniserie televisiva andata in onda nel 2022 che narra la storia del quotidiano di Palermo L’Ora ed è tra le proposte della sezione Officina Sicilia del Taormina Film Festival il 16 luglio. Claudio Santamaria è protagonista dei dieci episodi della serie, la maggior parte dei quali diretti da Piero Messina (L’attesa, 2016, Another End, 2024).

La serie segue la storia della redazione di uno dei quotidiani storici di Palermo, L’Ora, verso la fine degli anni ’50, nel momento in cui arriva da Roma Antonio Nicastro (Santamaria), giornalista appena nominato direttore del giornale. “L’Ora fu il quotidiano che ebbe il merito di mettere in prima pagina per la prima volta la parola ‘mafia’, termine che in quel periodo non si usava”, spiega il regista Piero Messina a Ciak.

Tratta dal libro “Nostra Signora della Necessità” di Giuseppe Sottile, L’Ora – Inchiostro contro piombo è stata scritta da Ezio Abbate, Claudio Fava e Riccardo Degni. “Quando ho letto la sceneggiatura mi sono reso conto di quanto sia stato visionario e importante il gesto di dare un nome a quel sistema di potere che tutti conoscevano, ma nessuno nominava”, racconta il Messina.

Claudio Santamaria e Silvia D’Amico nel poster della serie

Nella Palermo del 1958 la redazione de L’Ora pagò un prezzo altissimo per aver voluto raccontare i vari episodi di criminalità che si susseguivano tra Palermo e Corleone. “Ho cercato di raccontare quell’epoca con i suoi fatti in maniera non polverosa. Abbiamo fatto un lavoro di ricerca che ci ha portato a scoprire una Sicilia un po’ inedita e che, senza inventare nulla, propone una versione molto moderna per un period drama”.

La Sicilia che io vivo, ma un po’ tutta l’area mediterranea – dice ancora Messina –, è la sintesi di tante cose contrastanti che creano politicamente, paesaggisticamente, socialmente e culturalmente una complessità indistricabile. Ho girato questa serie partendo dai libri di Sciascia, nei quali ci si rende conto che più ci si avvicina alla verità più questa si allontana. Penso che L’Ora racconti questo”.

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