Il 22 giugno 1923, a soli cinque giorni dall’inizio di una violenta eruzione vulcanica in Sicilia, Jean Epstein e gli operatori Paul Guichard e Léon Donnot andarono incontro al vulcano. Il risultato è La Montagne infidèle, un documentario in cui l’autore sviluppa l’interesse per le scene reali che dominerà la sua filmografia a partire dagli anni Trenta e che qui assume la forma del cataclisma e dello straordinario. Nel 1926, questa esperienza viene trascritta nel libro Le Cinématographe vu de l’Etna, uno degli scritti fondamentali del pensiero teorico di Epstein. Il testo è sia una riflessione speculativa sui poteri del cinema (come il suo animismo o la sua capacità di farci dubitare della nostra identità) sia un resoconto letterario delle riprese: “Per me il luogo in cui pensare alla più amata macchina vivente era quella zona di morte quasi assoluta che si estendeva per uno o due chilometri attorno ai primi crateri”.
Questa sera alle 21.00 al Teatro Antico di Taormina Omar Sosa, pianista jazz tra i più apprezzati e seguisti artisti del panorama jazzistico internazionale, sonorizzerà il documentario “La montagne infidèle”.
REGIA: Jean Epstein
NAZIONE: Francia
ANNO: 1923
DURATA: 24′